La mia attenzione è stata calamitata da diversi paesi (spesso montani) che con l'andare del tempo soprattutto negli anni sessanta hanno subito uno spopolamento tale da rimanere privi di abitanti, chiaramente si trattava oltre che di comodità anche di necessità, perché per andare a lavorare magari in fabbrica era ovviamente meglio vivere vicini alle città in piena espansione. Un paese francese ha una storia che affonda le radici nel boom economico del dopoguerra ma la vicenda ha qualcosa di diverso.
Finiti i bombardamenti, e le atrocità della seconda guerra mondiale in Francia si costruiscono grandi infrastrutture per rilanciare l'economia nazionale. A pochi chilometri da Parigi prende forma l'aeroporto De Gaulle. Lì vicino a poco più di un chilometro sorge il paese di Goussainville ovviamente sconosciuto ai più. La società che gestisce la grande opera fa presente agli abitanti che sulle loro teste ogni cinque minuti sfreccerà un aereo che genererà un rumore infernale, propone così un acquisto di massa. Molti abitanti, probabilmente ancora non abituati agli aeroplani rifiutano, pensando che ad appena mezzora di auto si trova la capitale e che in fondo non si tratti di un buon affare. Fatto è che l'aeroporto prende servizio e nell'andare del tempo funziona a pieno regime. Gli abitanti, uno dopo l'altro lasciano il paese a causa di quel rumore che non è più sopportabile.
La riflessione giunge a questo punto della storia. Burocrazia francese come la nostra. Ultimamente alcune persone hanno mostrato un certo interesse verso il paesino abbandonato, insomma se ci pensiamo si tratta di un paese vicino a Parigi, e con i materiali edili di ultima generazione il paese potrebbe rinascere con case insonorizzate divenendo un villaggio di periferia che potrebbe attrarre investimenti. Problema è che nell'andare del tempo la società dei trasporti transalpina ha comprato quasi tutti i fabbricati esistenti, ma l'amministrazione locale ha disposto la loro demolizione. Ci si trova così davanti ad un caso “all'italiana”cioè persone interessate a fare investimenti contro amministrazioni ca cui non importa un fico secco della nuova possibilità. Insomma se si guarda bene ognuno ha i suoi problemi ma tutti sembrano simili. Io personalmente faccio il tifo per questo paesino dimenticato e per la sua restaurazione. In barba alle scelte sbagliate di politici disinteressati. Chissà che un giorno non esclameremo la classica frase presa dal solito discorso al bar dello sport. “Siamo proprio in Europa!”
Nessun commento:
Posta un commento