Sono "Antonio", ad agosto la mia azienda manda tutti in vacanza, benchè io e i miei colleghi non ne avessimo bisogno, eppure causa la crisi, si và, chi può tutti al mare.
In famiglia si stà bene ma tocca ricominciare con i turni e dato il momento ne siamo tutti felici. Parcheggio l'auto e noto ai cancelli un piccolo gruppo di persone, che strano, penso, mi avvicino, i cancelli sono chiusi. Partono svariate telefonate, cerchiamo di capire cosa è successo. Ad un certo punto capiamo che qualcosa non va, arriva un collega che spiega che siamo tutti vittime di una truffa. Durante le nostre vacanze l'azienda ha fatto baracca e burattini e tutti i macchinari sono ormai in viaggio per un paese dell'est Europa, la mia unica espressione è una maschera di incredulità.
Passano alcuni giorni, e ci rendiamo conto assieme ai sindacati che è tutto vero, un incubo che si materializza davanti ai nostri occhi. Incredibile, tutta la fabbrica è stata smantellata in tempi record e i dirigenti se ne sono andati senza nemmeno un ultimo saluto. Cominciamo a batterci per i nostri diritti completamente calpestati, per l'ingiustizia sociale che chiude l'Italia in un angolino nel completo menefreghismo della classe politica. Nemmeno uno dei nostri responsabili eletti in parlamento mette una voce, nemmeno flebile, nemmeno un rantolo su una questione che urla quanto meno rabbia e impotenza.
In questi giorni accendo la televisione (sperando di sentire qualcosa sui nostri problemi) e sento un illustre personaggio imprenditore di famiglia, che rilascia un intervista, niente di strano, è normale che una personalità parli del momento difficile, ma il discorso non verte su questioni di problemi occupazionali, questo distinto signore annuncia che non ama le coppie gay e che di conseguenza le pubblicità del suo marchio non avranno mai famiglie impegnate, se non quelle tradizionali, non mi scandalizzo si tratta di un'ottima azione di marketing, la quale a gratis raggiunge tutta Italia. La notizia rimbalza, non è una notizia che investe la stampa come altre ma nel frattempo prende piede un pò ovunque e se ne parla diffusamente. Nel frattempo i mille tra deputati e senatori, si minacciano a vicenda per vicende che con la vita vera non hanno nulla a che fare e i giornali parlano diffusamente e minuziosamente di questo aspetto inutile della vita comune. In Sicilia sbarcano altri mille migranti, che sicuramente vengono per fuggire un male estremo come la guerra, questo lo capiamo ma non capiamo perchè ministri di tutti i colori diano questo come scontato e non muovano un dito per studiarsi una soluzione, ma anche in questo caso l'informazione corre veloce e si scatena su ogni giornale. Non so di preciso se noi operai (abbandonati a noi stessi) siamo mille, l'unica cosa che mi rimane è ascoltare Morandi, e credere ancora che forse quell' uno su mille sono proprio io e che forse ce la farò, a trovarmi un altro posto di lavoro intanto grazie Italia!
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