A volte succede che i bambini decidano per i genitori, molto raramente, ma in un momento decisivo si, decidono loro. E' il momento più atteso, e più sperato. Il parto.
Durante i telegiornali, il risalto è spesso legato alla malasanità. Solitamente riguarda alcune regioni del nostro martoriato paese, ma andiamo con ordine. I parti gemellari sono già di per se un fatto che sconvolge la vita dei neo genitori, dei medici e delle famiglie. Solitamente si decide di far partorire la mamma con un parto cesareo un mese prima della data fatidica calcolata per l'evento.
La mamma in questione è al sesto mese, sente che qualcosa non va forse i gemellini hanno deciso di nascere più presto del solito, il babbo corre si fanno baracca e burattini e ci si fionda all'ospedale. Qui la paziente viene monitorata, e si scopre che si tratta di un parto prematuro. La struttura non è in grado di prendersi cura dei gemellini in arrivo, e si decide per un trasferimento, si inforca la barella su una ambulanza e si riparte, arrivati al nuovo ospedale la famiglia e l'equipaggio dell'ambulanza vengono rifiutati (si; rifiutati, la parola più brutta che si possa sentire in queste situazioni) perchè gli 8 posti di terapia intensiva neonatale sono tutti pieni, si decide così di correre al prossimo ospedale utile, qui si arriva e finalmente la coppia viene accolta, il bilancio è tremendo, i gemellini erano due una femminuccia che è morta nel parapiglia e un maschietto che stà lottando per la vita. Questo è successo nel sud Italia, la classica storia di malasanità. NO! Questo è successo nel mio avanzato Piemonte, dove fiorfiore di luminari lavorano negli ospedali pubblici, dove si fa uno sbandierare continuo sull'efficienza dell'elisoccorso, dove "certe cose non succedono." Il primo ospedale coinvolto è stato quello di Domodossola, poi si è passati a Novara e infine si è dovuto riparare ad Alessandria, in ambulanza. Credo che tutte e tre le provincie siano dotate di elisoccorso. La mia unica parola che sbuca è: mi vergogno.
170 chilometri in ambulanza, e sette ore di attesa tra un ospedale e l'altro. Si mi vergogno per un sistema che stà andando in tilt completamente da nord a sud, mi vergogno perchè le tasse che ho pagato l'anno passato sono quasi la metà di quello che mi spetta e invece li avrei voluti utilizzare per salvare i due fratellini, e mi vergogno perchè questa storia non è passata al telegiornale, ci sono cose più importanti che denunciare uno scandalo nell'austero Piemonte, bisogna puntare il dito sugli scandali finanziari della sanità in Sicilia.
Signora spero che il suo gemellino superstite possa davvero farcela e lo spero davvero col cuore, e signore, a lei che è il papà devo dirle una frase, quella frase che nessuno delle persone che ha incontrato e che dovrebbe darle delle risposte non oserà mai utilizzare. Signore: mi vergogno io (anche se non conta nulla) per tutti quelli che non si vergognano e che magari la guardano dall'alto in basso soltanto perchè luminari in medicina.
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