http://youtu.be/5OsUnxY5mgw
Quando si legge questa Poesia ci si mesce tra la pineta e ci si spegne si risorge e s'odon le voci dal mare. ma questa versione è davvero un capolavoro!
domenica 31 marzo 2013
sabato 30 marzo 2013
La legge di Ohm.
La
legge di Ohm I.u.R.
Rimarrai alla luce.
Di una forza implacabile
Sarai tu ragazzo
Nel futuro.
Custode.
Il flusso indomabile
D’ogni tuo sperare.
Di corrente
Sarai pervaso
E la tensione
Che t’avrà assalito
Si scioglierà
Nell’amor bramato
Resistente.
Ma domato ed or
Splendente.
Capitano, nemmeno tu!
Bolle in pentola il futuro della nostra amata e odiata Italia. Le persone che pestano camminando il terreno della repubblica, non hanno molti pensieri su chi potrà prendere le briglie della biga romana che corre senza una vera guida.
Fermandomi a pensare l'intelletto mi suggerisce che il bisogno primario è Fare. Non so se si debba fare per fermare il declino ma sicuramente bisogna fare.
Il problema è che nessuno fa nulla. Ogni giorno veniamo trascinati dalle parole che ci tengono sulle spine come: chiusura, debito, spread, ma la soluzione a tutto ciò è un nuovo governo.
Governo? No dai non scherzare, non si penserà mica che per tirarci su dal fango basti eleggere un governo. All'italiano a cui hanno succhiato il midollo e che fatica ad arrivare a fine mese, agli esodati, agli imprenditori che guadagnano meno dei loro operai, alle piccole imprese, agli artigiani, e a tutti quelli che si sentono tirati in causa quando sentono la parola, governo, viene il classico brivido nelle schiena. Non ci interessa il governo ci interessa che, qualcuno, chiunque, faccia qualcosa per non raggiungere il punto di non ritorno.
Questo è stato più o meno l'inizio della mentalità che dopo il primo dopoguerra ha portato il popolo italiano nelle braccia del fascismo.
L'incapacità politica delle persone che hanno traghettato l'Italia come Caronte dentro la seconda guerra mondiale è palesemente simile a quella che ci stà facendo remare contro corrente senza vedere risultati. Vedo a mio parere gli italiani su una grande barca a remi, tutti remano a seconda della loro forza, e chi deve scrutare avanti ( il più grande onore e la più grande responsabilità) dall'alto albero maestro ha PAURA di salire su per le corde e arrivare in cima. Anche oggi si è aspettato, anche oggi il Capitano Napolitano vecchio lupo di mare aveva la possibilità di urlare comandi per mettere la barca a dritta e scongiurare gli scogli, e invece si è ancora aspettato, ha deciso di aspettare. Il capitano non se la sente e aspetta.
Ma che aspetta? Aiutiamoci da noi e non aspettiamo più almeno noi ciurma di pirati evasoi e ladri cerchiamoci un'isola del tesoro e la prossima volta che ci tocca scegliere gli ufficiali mettiamoci più o meno tutti dalla stessa parte almeno se si dovrà fare ammutinamento si avrà un orizzonte definito su chi e a che altezza fare fuoco con gli archibugi!
Fermandomi a pensare l'intelletto mi suggerisce che il bisogno primario è Fare. Non so se si debba fare per fermare il declino ma sicuramente bisogna fare.
Il problema è che nessuno fa nulla. Ogni giorno veniamo trascinati dalle parole che ci tengono sulle spine come: chiusura, debito, spread, ma la soluzione a tutto ciò è un nuovo governo.
Governo? No dai non scherzare, non si penserà mica che per tirarci su dal fango basti eleggere un governo. All'italiano a cui hanno succhiato il midollo e che fatica ad arrivare a fine mese, agli esodati, agli imprenditori che guadagnano meno dei loro operai, alle piccole imprese, agli artigiani, e a tutti quelli che si sentono tirati in causa quando sentono la parola, governo, viene il classico brivido nelle schiena. Non ci interessa il governo ci interessa che, qualcuno, chiunque, faccia qualcosa per non raggiungere il punto di non ritorno.
Questo è stato più o meno l'inizio della mentalità che dopo il primo dopoguerra ha portato il popolo italiano nelle braccia del fascismo.
L'incapacità politica delle persone che hanno traghettato l'Italia come Caronte dentro la seconda guerra mondiale è palesemente simile a quella che ci stà facendo remare contro corrente senza vedere risultati. Vedo a mio parere gli italiani su una grande barca a remi, tutti remano a seconda della loro forza, e chi deve scrutare avanti ( il più grande onore e la più grande responsabilità) dall'alto albero maestro ha PAURA di salire su per le corde e arrivare in cima. Anche oggi si è aspettato, anche oggi il Capitano Napolitano vecchio lupo di mare aveva la possibilità di urlare comandi per mettere la barca a dritta e scongiurare gli scogli, e invece si è ancora aspettato, ha deciso di aspettare. Il capitano non se la sente e aspetta.
Ma che aspetta? Aiutiamoci da noi e non aspettiamo più almeno noi ciurma di pirati evasoi e ladri cerchiamoci un'isola del tesoro e la prossima volta che ci tocca scegliere gli ufficiali mettiamoci più o meno tutti dalla stessa parte almeno se si dovrà fare ammutinamento si avrà un orizzonte definito su chi e a che altezza fare fuoco con gli archibugi!
giovedì 28 marzo 2013
Il gelso trascorso
Il
gelso trascorso.
Venne uomo e si perse in te
Contorto come nodo
Fra le tue fronde accinte,
per poterti sostenere
tralci e rami torti. Sottili
nel tuo tempo giunse ragazzo.
Sicuramente credette in te
Nel suo tempo passasti verde
tracce e memoria. Fitta
Bruma dove poterti smarrire
Impronte di voci tronche cinsero
sostegno come dono.
Forse vecchio perse memoria di te.
mercoledì 27 marzo 2013
Brevitas.
Nobiltà e nullità? L'una e l'altra.
La nullità che trovi in te, sarà riconosciuta da tutti quando avrai finito di costruirla.
La nobiltà d'animo che trovi altrui è quella che tutti hanno già finito di distruggere.
Questa è una mia riflessione come le altre che si trovano sul blog.
Ieri mi è arrivata la classica "mezza buona." Ho partecipato ad un concorso letterario bandito dal comune di Formigine, vicino a Modena e ho l'onore di essere quarto; sezione poesia a tema (chiuso), secondo me la più difficile. Forse era meglio quinto o sesto. Ma quarto. Non mi lamento ma un po' a volte scoccia la medaglia di legno. Comunque felice del risultato sorrido dopo questa riflessione non sorridente.
La nullità che trovi in te, sarà riconosciuta da tutti quando avrai finito di costruirla.
La nobiltà d'animo che trovi altrui è quella che tutti hanno già finito di distruggere.
Questa è una mia riflessione come le altre che si trovano sul blog.
Ieri mi è arrivata la classica "mezza buona." Ho partecipato ad un concorso letterario bandito dal comune di Formigine, vicino a Modena e ho l'onore di essere quarto; sezione poesia a tema (chiuso), secondo me la più difficile. Forse era meglio quinto o sesto. Ma quarto. Non mi lamento ma un po' a volte scoccia la medaglia di legno. Comunque felice del risultato sorrido dopo questa riflessione non sorridente.
martedì 26 marzo 2013
La prima intervista importante
La mia prima.
Ho avuto la fortuna e un pò di coraggio e mi sono infilato nel retro palco dei Nomadi a Cuneo. Ho così firmato la mia prima
intervista importante niente meno che a Beppe Carletti (un mito per la mia
famiglia e un po anche per me).
Senza pass, senza una fotocamera professionale, armato
soltanto del mio tesserino autocostruito, e del mio cellulare con registratore
incorporato, aspetto.
Ovviamente per la tensione sono arrivato un'oretta in anticipo. E aspetto, dentro un lungo corridoio prefabricato. Dal nulla spunta Cico, lo saluto scambiamo quattro parole, ma la security mi ha messo in un angolo e mi dice di aspettare Beppe. Obbedisco.
Ovviamente per la tensione sono arrivato un'oretta in anticipo. E aspetto, dentro un lungo corridoio prefabricato. Dal nulla spunta Cico, lo saluto scambiamo quattro parole, ma la security mi ha messo in un angolo e mi dice di aspettare Beppe. Obbedisco.
Dopo un bel po' eccolo, arriva Beppe, lo placco subito. Lui è
disponibile e gentile più di quanto pensassi. Arriva nel frattempo tutta la
band. Mi sento un pò in soggezione Beppe capisce e mi dice: "Qui c'è
troppo rumore vieni con me".
La mia prima intervista importante si svolge nel bagno dei
camerini-spogliatoi del palazzetto. In effetti è vero, non c'è rumore, ottimo,
faccio cinque domande di cui tre scontate.
Rimango nei paraggi scatto foto a
destra e a manca. Dopo due ore tra attesa domande foto, strette di mano e
sorrisi torno a casa e scrivo l'articolo. Bello! Un emozione. Pagata la
bellezza di poco giustamente sono all'inizio. Dunque come uno vestito di rosso
davanti l'evidenza. Obbedisco. Felice.
giovedì 21 marzo 2013
Le cose, l'uomo e il mondo.
Le cose, l'uomo e il mondo.
Ci sono cose al mondo che un uomo non
può conoscere,
ci sono persone al mondo che un uomo non
può conoscere,
ci sono luoghi al mondo che un uomo non
può conoscere
esistono fortune al mondo
esistono morti al mondo
esistono ritmi al mondo
esistono donne al mondo di cui un uomo
non può non innamorarsi
poi ci sono cose, persone, luoghi,
fortune, morti, ritmi, e donne che un uomo ha desiderato
e ci sono uomini che davanti al destino
chinano la testa senza temere che le conseguenze rimangano un semplice
desiderio chiuso nel loro cuore.
Si chiama vivere. Con le responsabilità
a spalla.
Poiché ci sono uomini che facendosi
trasportare dalla vita si arenano in secca senza poter riprendere il largo,
come una nave di legno arenata con dentro tutto il carico dei propri sogni.
mercoledì 20 marzo 2013
Vento senza rose.
Vento senza rose.
Vento di rotta verso il deserto,
verso il vuoto, verso la notte,
verso di animali in lontananza,
versi perduti in fondo all'esser sconosciuti ai nemici,
versi d'affanni mai sopiti,
diversi dai soliti serpenti biforcuti,
che di veleno ogni giorno a goccia,
uccidono la società che rimane.
Il dolore ti può stamane.
Vento di rotta verso il deserto,
verso il vuoto, verso la notte,
verso di animali in lontananza,
versi perduti in fondo all'esser sconosciuti ai nemici,
versi d'affanni mai sopiti,
diversi dai soliti serpenti biforcuti,
che di veleno ogni giorno a goccia,
uccidono la società che rimane.
Il dolore ti può stamane.
Riflessioni banali e attente.
Riflessioni banali e attente.
La profondità di una persona non si misura dal pozzo dei suoi desideri. E l'altezza morale non si contempla dall'alto di una laurea magistrale.
La saggezza della persona che ti stà di fronte può nascondersi nel campo che ha appena arato, nella legge che ha appena promulgato, o nel pesce che ha appena pescato. Sicuramente la saggezza non stà con gli ignoranti, e non va a cena con la cattiveria.
Quando l'inteligenza sente le prime gocce dà il segnale ai sensi che stà piovendo il corpo cerca un luogo dove ripararsi.
Quando scendono le prime gocce sulla saggezza e arriva il segnale che stà piovendo, la saggezza apre un ombrello colorato.
La profondità di una persona non si misura dal pozzo dei suoi desideri. E l'altezza morale non si contempla dall'alto di una laurea magistrale.
La saggezza della persona che ti stà di fronte può nascondersi nel campo che ha appena arato, nella legge che ha appena promulgato, o nel pesce che ha appena pescato. Sicuramente la saggezza non stà con gli ignoranti, e non va a cena con la cattiveria.
Quando l'inteligenza sente le prime gocce dà il segnale ai sensi che stà piovendo il corpo cerca un luogo dove ripararsi.
Quando scendono le prime gocce sulla saggezza e arriva il segnale che stà piovendo, la saggezza apre un ombrello colorato.
lunedì 18 marzo 2013
Cara Italia, ancora pasticci per colpe non tue.
CARA ITALIA ANCORA PASTICCI?
Cara Italia oggi ho il tempo di poterti scrivere al pomeriggio. Ho visto il tg in diretta e non ho potuto fare a meno di drizzare le orecchie sul problema dei due marò. Sicuramente un ottimo titolo per un romanzo di Salgari "L'ambasciatore e i due fucilieri".
Qui da noi se ne parla troppo poco secondo il mio parere ( per quanto vale). Questa situazione dovrebbe preoccupare tutta Italia.
Ci troviamo ancora una volta davvero daccordo? Non si fa! Non si può dare la propria parola, firmarla oltre tutto e poi tirarsi indietro.
Abbiamo impiegato settantanni per riuscite a creare il mito dell'italiano brava gente. In teatro di guerra ovviamente.
Ma questa ennesima figuraccia, non la fanno i diplomatici o i nostri, ancora una volta, pessimi politici. La figuraccia la facciamo anche io, e te cara Italia.
Dopo Il capitanSchettino non c'era possibilità migliore per finire dalla padella al water (usando un eufemismo infermieristico).
Questi Indiani tra non più di dieci anni saranno così avanzati che noi sembreremo quello che a noi oggi paiono i paesi del sudamerica, saranno loro a fare il giro al contrario e a venire a colonizzare la terra che gli ha soggiogati per secoli. Il nostro ambasciatore non potrà nemmeno contare sul nuovo Papa buono. Per ovvi motivi. E allora che si fa? Io sarei dell'idea di licanziare in tronco il ministro degli esteri, tutti i suoi collaboratori, di mandare i nostri Marò al loro processo e cercare di salvare quel poco di faccia non infangata che ci rimane. Il mio professore di diritto per prendermi in giro, dice che io rappresento il quarto potere. L'unico mio potere è cercare di sopravvivere
Mentre i giornalisti delle testate nazionali parlano pochissimo di ciò che accade a livello internazionale dove la loro voce dovrebbe essere più gridata!
Buonaserata Italia, quando avremo la possibilità di parlare io e te faccia faccia regoleremo tutte le cose che non funzionano, ne per me ne per te.
Cara Italia oggi ho il tempo di poterti scrivere al pomeriggio. Ho visto il tg in diretta e non ho potuto fare a meno di drizzare le orecchie sul problema dei due marò. Sicuramente un ottimo titolo per un romanzo di Salgari "L'ambasciatore e i due fucilieri".
Qui da noi se ne parla troppo poco secondo il mio parere ( per quanto vale). Questa situazione dovrebbe preoccupare tutta Italia.
Ci troviamo ancora una volta davvero daccordo? Non si fa! Non si può dare la propria parola, firmarla oltre tutto e poi tirarsi indietro.
Abbiamo impiegato settantanni per riuscite a creare il mito dell'italiano brava gente. In teatro di guerra ovviamente.
Ma questa ennesima figuraccia, non la fanno i diplomatici o i nostri, ancora una volta, pessimi politici. La figuraccia la facciamo anche io, e te cara Italia.
Dopo Il capitanSchettino non c'era possibilità migliore per finire dalla padella al water (usando un eufemismo infermieristico).
Questi Indiani tra non più di dieci anni saranno così avanzati che noi sembreremo quello che a noi oggi paiono i paesi del sudamerica, saranno loro a fare il giro al contrario e a venire a colonizzare la terra che gli ha soggiogati per secoli. Il nostro ambasciatore non potrà nemmeno contare sul nuovo Papa buono. Per ovvi motivi. E allora che si fa? Io sarei dell'idea di licanziare in tronco il ministro degli esteri, tutti i suoi collaboratori, di mandare i nostri Marò al loro processo e cercare di salvare quel poco di faccia non infangata che ci rimane. Il mio professore di diritto per prendermi in giro, dice che io rappresento il quarto potere. L'unico mio potere è cercare di sopravvivere
Mentre i giornalisti delle testate nazionali parlano pochissimo di ciò che accade a livello internazionale dove la loro voce dovrebbe essere più gridata!
Buonaserata Italia, quando avremo la possibilità di parlare io e te faccia faccia regoleremo tutte le cose che non funzionano, ne per me ne per te.
lunedì 11 marzo 2013
Per gli amanti del tango
La milonga ha più significati, per gli argentini e per chi ama il tango solitamente è il luogo dove si balla, ma è anche un tipo di musica e di danza.
Il bandoneon è lo strumento simile alla fisarmonica che viene uilizzato storicamente per questo tipo di musica.
Una
milonga.
Scintilla nel buio,
Incendiando.
Come sibilla scivola
rincorrendo fiamma
la sua, e altrui dramma
fluttui nella penombra
ondeggiando
seducente passo
pianoforte, e basso.
Effimera
colori di danza
dolce circostanza
bandoneon di grazia
non finir le note
poiché lasciarla ad altri
tremenda mia disgrazia
assieme una sol’ ombra
Astor ti prego suona,
ancora una milonga.
Che sia di dolce,
trama, buona.
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