Notti d'incanti saperi
La figlia dell'arma bianca
sgorga dalla tua lemma
colpisce non fugge
non invidia d'illusione
Rispondere al pianto
immersi nello spirito
chiari fulgidi ignari
bambini e notti d'incanti
Chissà dove andare a rubarti
senza paure a corse nel fango
mentre piove tra le risposte
aurore pendere al lume del sapere.
giovedì 28 novembre 2013
martedì 26 novembre 2013
The Cranberries - Ode To My Family
Raramente utilizzo il mio blog per mettere in evidenza la musica che amo, ma oggi mi sento particolarmente malinconico, e decido così di estrarre dal cappello un vecchio pezzo che a mio parere è stupendo. Purtroppo molti lo hanno dimenticato, ma a me torna in mente periodicamente. Si parla sempre di quanto la musica italiana sia maltrattata all'estero, rea di esser troppo semplice e a volte insipida. Poi si prendono le canzoni che arrivano dall'estero, soprattutto cantate in inglese e si scopre che i testi sono così poveri da non trasmettere nulla se letti ma soltanto se ascoltati. Questa canzone no, questa fa eccezione, questa è diversa, è davvero profonda e si lascia ascoltare come se ci trasportasse la corrente.
Perchè a volte dalla corrente bisogna lasciarsi vincere.
domenica 24 novembre 2013
Grazie signora grazia.
In questi giorni ogni telegiornale parte in quarta con la lettura dei titoli più accattivanti dei quotidiani. Mi chiedo ogni volta a cosa serva, poi mi rispondo che è giusto che la carta stampata abbia la sua risonanza. Questa volta chi fa più parlare di lei è la signora Grazia. Non so se vi è capitato di sentire di questa bellissima donna, voci di corridoio danno la bellissima signora tra le braccia di Re Giorgio, ma si dice che un Cavaliere voglia rubarglela di mano.
Se qualcuno ha avuto la possibilità di leggerlo vi sovverrà una caricatura di Forattini che non sarebbe niente male.
Insomma, Il Cavaliere è riuscito in una cosa che fa raccapriccio a chiunque, ossia avere un rapporto con una minore, dall'altro lato del ruscello però si intravede una figura è una figura strana, parla tra se e se, con un libro sotto braccio, si tocca in continuazione i capelli, ha una lunga tunica e un cappello a punta, e ripete in continuazione la parola magica "Capra,capra." Costui è antipatico ai più ma a me stà simpatico perchè a modo suo dice sempre quello che pensa e a me questo tipo di persone piace. Ma torniamo a noi, Ad un certo punto il mago si ferma e di colpo capisce che la signora Grazia, lo stà osservando, lui a questo punto si rivolge direttamente alla signora.
Ascolti signora Grazia, nella sfera di cristallo ho visto orde di ragazzine assaltare la dimora del Cavaliere, queste ragazzine non erano sprovvedute, ma erano "interessate."
La signora con una eleganza incredibile non risponde e continua la sua passeggiata nel bosco,
Appena poco più avanti Grazia si imbatte in un villaggio, ci sono personaggi di tutti i tipi, dal ragazzotto davvero sveglio e che merita il suo posto, quello che tutti chiamano rottamatore, al Joker che al posto dei campanelli ha cinque stelle sul cappello, e che sa il fatto suo, ma soprattutto sa dire quello che tutti pensano, una dote davvero per pochi, spiccano pochi altri, forse la signora grazia passando nota la maestrina con gli occhiali filanti e alla moda colorati, è graziosa peccato che per idea sua ha quasi distrutto le scuole del bosco, ma anche in questo caso la sig.Grazia tira dritto. Su tutti si ferma davanti ad uno di quegli esseri leggendari.
E' un enorme alberana. Cioè una metà è rana la metà è albero. In teoria Alberana sarebbe la capa della signora Grazia, però è stata beccata mentre bisbigliando faceva uscire una sua vecchia amica di famiglia dalle segrete del castello. Tutto il bosco si è indignato ma tanto è successo comunque. Anche in questo caso la signora Grazia ha deciso di essere clemente.
La signora Grazia finalmente raggiunge il Cavaliere e, grave in volto lo guarda e dice. Io con te non voglio avere nulla a che fare, quindi anche se invochi il mio nome non risponderò, c'è un attimo di silenzio, poi aggiunge, sicuramente con tutti i problemi che ha il nostro bosco, forse tu adesso anche se non ci credi, sei uno dei problemi minori caro Cavaliere. Aurevoire! Grazie signora Grazia.
Se qualcuno ha avuto la possibilità di leggerlo vi sovverrà una caricatura di Forattini che non sarebbe niente male.
Insomma, Il Cavaliere è riuscito in una cosa che fa raccapriccio a chiunque, ossia avere un rapporto con una minore, dall'altro lato del ruscello però si intravede una figura è una figura strana, parla tra se e se, con un libro sotto braccio, si tocca in continuazione i capelli, ha una lunga tunica e un cappello a punta, e ripete in continuazione la parola magica "Capra,capra." Costui è antipatico ai più ma a me stà simpatico perchè a modo suo dice sempre quello che pensa e a me questo tipo di persone piace. Ma torniamo a noi, Ad un certo punto il mago si ferma e di colpo capisce che la signora Grazia, lo stà osservando, lui a questo punto si rivolge direttamente alla signora.
Ascolti signora Grazia, nella sfera di cristallo ho visto orde di ragazzine assaltare la dimora del Cavaliere, queste ragazzine non erano sprovvedute, ma erano "interessate."
La signora con una eleganza incredibile non risponde e continua la sua passeggiata nel bosco,
Appena poco più avanti Grazia si imbatte in un villaggio, ci sono personaggi di tutti i tipi, dal ragazzotto davvero sveglio e che merita il suo posto, quello che tutti chiamano rottamatore, al Joker che al posto dei campanelli ha cinque stelle sul cappello, e che sa il fatto suo, ma soprattutto sa dire quello che tutti pensano, una dote davvero per pochi, spiccano pochi altri, forse la signora grazia passando nota la maestrina con gli occhiali filanti e alla moda colorati, è graziosa peccato che per idea sua ha quasi distrutto le scuole del bosco, ma anche in questo caso la sig.Grazia tira dritto. Su tutti si ferma davanti ad uno di quegli esseri leggendari.
E' un enorme alberana. Cioè una metà è rana la metà è albero. In teoria Alberana sarebbe la capa della signora Grazia, però è stata beccata mentre bisbigliando faceva uscire una sua vecchia amica di famiglia dalle segrete del castello. Tutto il bosco si è indignato ma tanto è successo comunque. Anche in questo caso la signora Grazia ha deciso di essere clemente.
La signora Grazia finalmente raggiunge il Cavaliere e, grave in volto lo guarda e dice. Io con te non voglio avere nulla a che fare, quindi anche se invochi il mio nome non risponderò, c'è un attimo di silenzio, poi aggiunge, sicuramente con tutti i problemi che ha il nostro bosco, forse tu adesso anche se non ci credi, sei uno dei problemi minori caro Cavaliere. Aurevoire! Grazie signora Grazia.
giovedì 21 novembre 2013
Noi del privilegio
Noi del privilegio
Noi che siamo andati infranti
a piccoli pezzi sussistiamo
l'un l'altro accosti eppur distanti
Noi che avremmo dato ogni bene
pur di trovar un angolo di mondo vuoto
dove solo il vento potesse scovarci
Noi che mozzate ragioni avremo
all'occhio di chi osserva e al verbo
di chi ha parola soltanto per fiatare
Noi che maledetti del nostro adesso
avremo bandiera ostentata nella brezza
di quel mar che domani sapremo
Come nostro soltanto. Privilegio.
mercoledì 20 novembre 2013
L'unica cosa che posso fare.
E' mattina, sono due giorni che sento imminenti scienziati dire la stessa cosa al telegiornale, la frase di rito è sempre la stessa. Non era prevedibile. E' mattina dicevo, apro un social network, trovo un post, che inneggia al non pagare i famosi 2 euro solidali perchè il denaro raccolto andrà a finire a qualche branca statale da dove non potrà più uscire, e che il denaro dovrebbe essere utilizzato prima, per fare protezione territorio e non dopo. Ci siamo capiti, si parla di Sardegna. Questa strana terra italiana spesso dimenticata dall'Italia, dove non c'è il metano, dove i pastori fanno ancora questo antico lavoro, e dove le persone parlano quella che è una vera e propria lingua che non è l'Italiano.
Pochi lo ricordano, il passato intendo, abbiamo dimenticato che nel nostro paese le cose vanno così, quando piove più del solito si allaga tutto.
Ogni zona d'Italia è disseminata di problemi legati al territrio, non staremo qui a parlarne perchè sarebbe la solita lista delle lamentele mai ascoltate.
La realtà purtroppo è una sola. Davvero questi fenomeni sono imprevedibili. Insomma fermiamoci un momento, voi che state leggendo adesso, vi prendereste la responsabilità di dire: Ragazzi, domani dalle ore alle ore ci sarà un nubifragio in quelle quattro frazioni di quel determinato comune... Se avete risposto si pensando che satelliti e tecnologia possano aiutarvi, chiudete il post grazie. Per gli altri la riflessione continua. Purtroppo si può soltanto ipotizzare che le piogge siano intense e in una zona abbastanza grande. Quindi come ci si difende? Ci si difende con la prevenzione, attenzione anche quella ha i suoi limiti, ma per lo meno ci si può provare.
Un giorno ho parlato con un anziano signore. Questa persona mi ha fatto presente che i fiumi negli anni passati venivano dragati. Nel senso vero della parola ci si entrava con degli escavatori e si estraeva limo e sabbia, quest'ultima un ottimo materiale per l'edilizia e non solo. Durante la discussione mi ha preso il braccio e mi ha indicato un punto dello "Stura di Demonte" il fiume della nostra zona. Vedi? L'altra sponda è piena di detrito, quando ero giovane io la sponda era altissima ora è poco più di un metro. Quanto basta per esondare. Li per li pensai che il suo discorso fosse esagerato, poi ripensandoci mi resi conto che il signore aveva ragione. Perchè i fiumi non vengono più dragati? Perchè in quei due anni che i verdi sono riusciti ad entrare in parlameno hanno fatto più danni che bene. Adesso per non dragare i fiumi e disturbare la fauna ittica ci troviamo continuamente a vedercela con il fiume che felice, quando può, scorrazza ovunque, distruggendo e uccidendo. Dragare il fiume sarebbe un guadagno per il comune? E una sicurezza in più per la popolazione? Forse ancora una volta è meglio aggiustare che preservare. Sarà davvero solo questione di mentalità? Forse ci sono troppe domande di mezzo e forse proprio questo è il vero problema, in fin dei conti ognuno ha la sua versione e la sua idea, ma in ogni caso ci si sente sempre impotenti quando si parla di bambini uccisi dal fango.
Io i due euro li ho pagati, non per sentirmi leggero il cuore ma pensando che in effetti è l'unica cosa che posso fare. L'unica. Forza Sardegna.
Pochi lo ricordano, il passato intendo, abbiamo dimenticato che nel nostro paese le cose vanno così, quando piove più del solito si allaga tutto.
Ogni zona d'Italia è disseminata di problemi legati al territrio, non staremo qui a parlarne perchè sarebbe la solita lista delle lamentele mai ascoltate.
La realtà purtroppo è una sola. Davvero questi fenomeni sono imprevedibili. Insomma fermiamoci un momento, voi che state leggendo adesso, vi prendereste la responsabilità di dire: Ragazzi, domani dalle ore alle ore ci sarà un nubifragio in quelle quattro frazioni di quel determinato comune... Se avete risposto si pensando che satelliti e tecnologia possano aiutarvi, chiudete il post grazie. Per gli altri la riflessione continua. Purtroppo si può soltanto ipotizzare che le piogge siano intense e in una zona abbastanza grande. Quindi come ci si difende? Ci si difende con la prevenzione, attenzione anche quella ha i suoi limiti, ma per lo meno ci si può provare.
Un giorno ho parlato con un anziano signore. Questa persona mi ha fatto presente che i fiumi negli anni passati venivano dragati. Nel senso vero della parola ci si entrava con degli escavatori e si estraeva limo e sabbia, quest'ultima un ottimo materiale per l'edilizia e non solo. Durante la discussione mi ha preso il braccio e mi ha indicato un punto dello "Stura di Demonte" il fiume della nostra zona. Vedi? L'altra sponda è piena di detrito, quando ero giovane io la sponda era altissima ora è poco più di un metro. Quanto basta per esondare. Li per li pensai che il suo discorso fosse esagerato, poi ripensandoci mi resi conto che il signore aveva ragione. Perchè i fiumi non vengono più dragati? Perchè in quei due anni che i verdi sono riusciti ad entrare in parlameno hanno fatto più danni che bene. Adesso per non dragare i fiumi e disturbare la fauna ittica ci troviamo continuamente a vedercela con il fiume che felice, quando può, scorrazza ovunque, distruggendo e uccidendo. Dragare il fiume sarebbe un guadagno per il comune? E una sicurezza in più per la popolazione? Forse ancora una volta è meglio aggiustare che preservare. Sarà davvero solo questione di mentalità? Forse ci sono troppe domande di mezzo e forse proprio questo è il vero problema, in fin dei conti ognuno ha la sua versione e la sua idea, ma in ogni caso ci si sente sempre impotenti quando si parla di bambini uccisi dal fango.
Io i due euro li ho pagati, non per sentirmi leggero il cuore ma pensando che in effetti è l'unica cosa che posso fare. L'unica. Forza Sardegna.
lunedì 18 novembre 2013
Mostrami una notte sola
Mostrami
una notte sola
Il fieno e il suo profumo
che è di suo veleno pieno
abbagliati all'aurora intensa
da coprire, da celare
al prossimo fino digiuno.
Se solo potessi ancora
sciamare d'emozioni classiche
tra fiati agrifogli
mire dell'esser tuo
appena una notte sola.
sabato 16 novembre 2013
Quando proprio te la cerchi.
John torna a casa è distrutto, tutto il
giorno in ufficio, stressato e vessato dal superiore, calpestato dai colleghi
perché è la persona più buona là dentro. Dana torna appena qualche minuto dopo
John. Si lamenta anche lei perché tutte le sue colleghe sono diventate delle
vipere e perché i ritmi di lavoro sono ormai insostenibili. I due si guardano
ed esclamano. E' ora di una vacanza.
Appena qualche settimana dopo fuggono
dalla grande mela, e raggiungono un posto meraviglioso. Il Portogallo. Con una
guida lo visitano da sud a nord e si soffermano dinnanzi ad una stupenda casa
colonica ormai abbandonata. La dimora si poggia su un terreno di campagna, assolato
e soprattutto tranquillo e ha un grande fienile a poca distanza. La guida fa
una battuta, se può interessarvi è in vendita. I due yankee si guardano per un
lungo momento.
La vacanza si conclude con un tarlo.
Dana e John hanno deciso, vogliono quella casa a tutti i costi.
Tornano a New York e invece che tornare
al lavoro fanno su ancora altre valigie e partono, il resto se lo faranno
spedire da amici e parenti. I due innamorati col sogno portoghese nel cuore vanno
ad informarsi. La casa è abbandonata da ben quindici anni. Il comune, ha gli
stessi problemi dei comuni italiani e decide di mettere all'asta il fabbricato.
Nessuno del posto partecipa all'asta perché si pensa sia troppo cara, e il
comune deve fare cassa. Nessuno del posto ma qualcuno che arriva da molto lontano
si. John alza la mano, Assieme a Dana decidono che è ora di cambiare vita, e
con tutti i risparmi di due vite strette in un pugno vincono l'asta e rimangono
senza un quattrino. Tornano alla loro nuova casa e qui il loro destino cambia
decisamente strada. Finalmente il sogno si è avverato finalmente il passato è
alle spalle.
In qualche modo si sistemano per la notte e dormono nella loro
nuova dimora. Al mattino tentano di capire quali siano i lavori più urgenti da
fare, il pollaio è a pezzi, la casa ha l'intonaco rovinato, gli scalini sono
ormai rovinati, e il fienile è praticamente da demolire. John si avvicina al
portone che è chiuso con una grande catena, apre. Ed è qui che la vita cambia,
il ragazzo americano scopre che il fienile è un garage.
Si un garage, ma di
auto storiche, di lusso e da corsa. Lo stupore è enorme. Si fanno valutare le
auto che sono decine e si scopre che il valore supera i (tenetevi forte)
trentasei milioni di euro. Con una somma non esagerata questi ragazzi hanno
fatto centro, hanno una nuova vita, hanno una nuova casa, ma soprattutto, hanno
la felicità che tanto andavano cercando.
mercoledì 13 novembre 2013
Nemmeno un centesimo.
Ad un certo punto parte un urlo. Un urlo che sembra liberatorio, l'urlo di Munch. Quello più famoso quello che tutti ormai conosciamo. L'urlo in questione prima di essere trafugato venne battuto all'asta come l'opera d'arte più famosa e costosa del mondo. Già all'ora l'urlo fu di sicura soddisfazione del nuovo proprietario.
Alcuni giorni fa la casa d'aste Christie’s aveva annunciato una nuova battitura che sulla carta poteva addirittura avvicinare il famosissimo Urlo. Nessuno si immaginava che; al e uno, e due e tre! Venduto al signore con l'ombrello, si sarebbe assistito ad una trattativa tanto serrata. Sono bastati appena dieci minuti per far rimanere un'espressione di stupore sul volto dei presenti per mezz'ora. Si è arrivati durante l'asta ad una somma incredibile uno di quei numeri che non si riescono a capire. Si tratta di centotrentaquattro milioni di dollari. Lo scrivo a numeri anche se non è lo stesso 134000000 di $.
Questo è il risultato della vendita più costosa mai riscontrata nel mondo dell'arte.
La riflessione può essere una, la più scontata. E' possibile che in questo momento di estrema crisi ci siano persone che sputano sulla dignità di chi ha enormi problemi economici? A questa domanda non vi è altra risposta che si. Si può anche pensare che, in questo pazzo mondo con una somma del genere si potrebbe fare il bene di migliaia di famiglie. Ma in questo pazzo mondo l'arte, da sempre, da quando il capitalismo ha fatto capolino nel mondo antico romano, e prima ancora in quello greco ed egizio ha fatto fare pazzie agli uomini di ogni epoca. La seconda riflessione è quella che fa pensare a quanto a volte questo tipo di circostanze permette ad un artista ma soprattutto alla sua opera di prendere una sorta di ombra mistica guidata dalla impossibilità della maggioranza delle persone di poterla possedere. Dopo, viene il gusto, dopo viene la critica, dopo viene il pensiero dell'ignorante che guardando l'opera d'arte in questione, anche soffermandosi, sconsolato pensa. Io, non avrei pagato nemmeno un centesimo per una cosa del genere. La cosa bella dell'arte è questa, ognuno deve sentirsi libero di spendere ciò che vuole per ciò che sente come davvero proprio. La cosa bella dell'arte è che non è ripetibile. La cosa un pò meno bella dell'arte è che certamente chi ci ha guadagnato maggiormente non è l'artista ma la casa d'aste che ha avuto la fortuna tra le mani, e soprattutto ha saputo sfruttarla.
Alcuni giorni fa la casa d'aste Christie’s aveva annunciato una nuova battitura che sulla carta poteva addirittura avvicinare il famosissimo Urlo. Nessuno si immaginava che; al e uno, e due e tre! Venduto al signore con l'ombrello, si sarebbe assistito ad una trattativa tanto serrata. Sono bastati appena dieci minuti per far rimanere un'espressione di stupore sul volto dei presenti per mezz'ora. Si è arrivati durante l'asta ad una somma incredibile uno di quei numeri che non si riescono a capire. Si tratta di centotrentaquattro milioni di dollari. Lo scrivo a numeri anche se non è lo stesso 134000000 di $.
Questo è il risultato della vendita più costosa mai riscontrata nel mondo dell'arte.
La riflessione può essere una, la più scontata. E' possibile che in questo momento di estrema crisi ci siano persone che sputano sulla dignità di chi ha enormi problemi economici? A questa domanda non vi è altra risposta che si. Si può anche pensare che, in questo pazzo mondo con una somma del genere si potrebbe fare il bene di migliaia di famiglie. Ma in questo pazzo mondo l'arte, da sempre, da quando il capitalismo ha fatto capolino nel mondo antico romano, e prima ancora in quello greco ed egizio ha fatto fare pazzie agli uomini di ogni epoca. La seconda riflessione è quella che fa pensare a quanto a volte questo tipo di circostanze permette ad un artista ma soprattutto alla sua opera di prendere una sorta di ombra mistica guidata dalla impossibilità della maggioranza delle persone di poterla possedere. Dopo, viene il gusto, dopo viene la critica, dopo viene il pensiero dell'ignorante che guardando l'opera d'arte in questione, anche soffermandosi, sconsolato pensa. Io, non avrei pagato nemmeno un centesimo per una cosa del genere. La cosa bella dell'arte è questa, ognuno deve sentirsi libero di spendere ciò che vuole per ciò che sente come davvero proprio. La cosa bella dell'arte è che non è ripetibile. La cosa un pò meno bella dell'arte è che certamente chi ci ha guadagnato maggiormente non è l'artista ma la casa d'aste che ha avuto la fortuna tra le mani, e soprattutto ha saputo sfruttarla.
lunedì 11 novembre 2013
Riverbero ricordo francese
Riverbero
ricordo francese
A Narbonne.
Dove sulla piana non piove
Dove la lacrima del cielo si lascia
al profumo della nota suonata dagli
abeti
Dove si vola sulle dita del bosco
mondo dei miei pensieri per lei
Dove l'incontro dell'umido
suo bacio porta al di là dell'attesa
Dove al di là ve ancora aria
rugiada da respirare
Dove l'empireo mio rimembro
è soltanto loro opaco riflesso.
Amo la Francia, da sempre, amo viaggiare per la Francia, del sud o del nord poco importa. Sarà per la fortuna di averla a portata di mano o per la vicinanza linguistica, ma tant'è. Questa semplice poesia mi è capitata dodici anni fa, appena superata la Camargue. Stavo viaggiando per raggiungere e visitare la città fortificata di Carcassonne. A Narbonne fui sorpreso da un temporale estivo intenso e romantico, perchè la città stessa è romantica. La riporto nella speranza che anche voi un giorno abbiate la possibilità di visitarla.
Iscriviti a:
Post (Atom)