Molto spesso torno sui problemi che la nostra società ci porta a dipanare, e molto spesso amo farlo quando l'attenzione su un fatto comincia a calare. Proprio nel momento in cui la linea dell'interesse sfugge e l'argomento diventa di quarantaquattresima pagina.
Tento di riportare l'attenzione sull'Ucraina. Ne ho già pubblicato un post che è stato apprezzato da qualcuno. Torno in quel paese per rimettere i riflettori su una persona, una ragazza. La ragazza, in questione, non è un'amica del presidente, non è fuggita con lui in elicottero, la ragazza, non è nemmeno fuggita dalla paura e dalla sua responsabilià. Olesya, è una ragazza come tante altre, e quando ha visto le cose andare sempre più sprofondando e incunearsi sempre più, come tante altre ha deciso di dare una mano, alcune fanno da mangiare che in certi casi è la cosa più importante del mondo (basti pensare al terremoto dell'Aquila) altri innalzano barricate, altri combattono, altri si occupano dei feriti. Olesya è una di queste. Nel parapiglia però in una fredda sera ucraina, in un conflitto a fuoco Olesya è nel posto sbagliato al momento sbagliato e la feriscono.
Viene ferita in uno di quei punti che più fanno paura soprattutto se hai delle nozioni sanitarie. Il collo è il posto più pericoloso dopo il cuore e la testa. La ragazza in preda al panico scrive un disperato messaggio su Twitter, per lasciare l'ultima parola all'etere che la conosce. Viene soccorsa da compagni e amici, e benchè molti telegiornali davano Olesya per spacciata, un paio di giorni dopo fiera, ha ripostato alcuni commenti sul social network laciando intendere che se l'era cavata. Ma io vorrei portare l'attenzione su un aspetto che molti di noi hanno perso di vista.
E' il coraggio. Pensate se questa ragazza imbaccuccata fosse vostra sorella, o vostra cugina, o la vostra migliore amica, tentate di far mente locale, come vi sentireste? Anche il coraggio spicciolo si stà sciogliendo, ho deciso di cercare Olesya in Twitter e ora sono un suo follower, ma quando ho chiesto ad altri di seguirmi mi è stato risposto che era meglio non schierarsi. Il senso di coraggio si stà trasformando, soprattutto in Italia, dove il coraggio è prerogativa di pochissimi che per un motivo o per l'altro si trovano a fronteggiare un emergenza. Ho trovato una bellissima frase attribuita allo scrittore giornalista Ennio Flaiano. Che in sostanza riprende il modo di dire: " il giardino del vicino è sempre più verde" il coraggio del vicino è sempre più eroico.
mercoledì 26 febbraio 2014
sabato 22 febbraio 2014
Risorse umane.
Ci risiamo, sembra incredibile. Purtroppo ci rendiamo conto che il funzionamento di uno stato dipenda da quella che purtroppo chiamiamo classe dirigente. Anche questa volta ci risiamo. L'Italia credo che stia battendo ogni altro paese per numero di governi. Ormai possiamo tranquillamente dire che ogni due anni ne arrivi uno nuovo, si potrebbe pensare di andare alle elezioni ogni due anni da adesso in poi, ma anche questo obsoleto passaggio ormai è superato, perché spendere tempo e denaro, quando semplicemente le cose si possono fare tra le stanze della politica? Di qui si aprirebbe un discorso che non voglio nemmeno sfiorare. Voglio andare oltre. Oltre, nel nostro paese potrebbe far pensare andare al mare, andare allo stadio, andare in crociera, no, voglio andare davvero oltre, voglio addentrarmi in quel posto che ogni italiano conosce, perché letteralmente ce l'ha sotto i piedi, voglio addentrarmi nel discorso che tocca i beni culturali, che siano storici, artistici architettonici non importa, tutti sappiamo dare la nostra idea di cosa siano i beni culturali.
Ci risiamo dicevamo, perché ogni due anni cambiamo governo ma ogni due anni il ministro ai beni culturali, ha due impicci non da poco, il primo è quello di non avere fondi, il secondo è quello di avere magari la competenza dalla sua (perché l'ha imparata a scuola) ma non la conoscenza, dei costi reali, del lavoro vero di cui c'è bisogno ecc.. Cercherò di andare con ordine.
Parto di slancio, ai beni culturali devono mettere un muratore... No, non un imprenditore che fa il costruttore, non un ingegnere, non un architetto, perché tutte queste persone, faranno progetti, studieranno metodi per creare nuove possibilità, per lasciare un segno per graffiare il momento, per tentare di essere ricordati da qualcuno il più tempo possibile, oppure rimarranno con le mani in mano con la scusa di non avere fondi da spendere. A noi serve un muratore, che sa leggere i disegni dell'architetto, e sa valutarli, che sa senza contare se una soletta può ancora tenere sù il proprio peso, che sa che se non lecchi il sedere non diventerai ricco, che sa che per essere ricordati, si deve vincere una medaglia alle olimpiadi, e non creare un'altro buco di bilancio, e nemmeno di eseguire un progetto innovativo. Un buon muratore, che conosce il costo del lavoro reale, che conosce la fatica del sudore, quello si che farebbe in pochi anni recuperare tutti i beni culturali lasciati a ramengo, e forse avrebbe anche il coraggio, di dire la verità in faccia ai burocrati, quel muratore saprebbe quanto spendere per poi recuperare con il turismo. Un paio di esempi che conosciamo, ma ce ne sarebbero migliaia sparsi per il paese. A Pompei anno di disgrazia 2010 crolla la Domus dei gladiatori. Anno di disgrazia 2011 crolla un muro perimetrale, ma si, in fondo sono soltanto calcinacci, anno di disgrazia 2013 crollo degli affreschi nella Domus Regio V, e si potrebbe andare avanti così non si sa fin quando. Insomma, anche questa volta seduto al ministero, ci sarà una persona che non sa che cos'è un paranco, che non sa quanto pesa un sacco di calce, che non sa come si recupera un muro portante, e forse nemmeno sa che non si usano più. La verità? Non mi aspettavo un muratore, ma un artigiano si, uno di quelli che per sopravvivere, lavora gomito a gomito con i suoi operai, e che magari con uno slancio di coraggio ha messo su una piccola ditta di recuperi architettonici, forse li si che si sarebbero trovate le risorse giuste perché le risorse, non si chiamano soltanto euro, uno due o diecimilioni che siano, si chiamano anche con nomi propri di persona, ma per i burocrati, si tratta soltanto di risorse umane, una frase che più lontano dall'umano non si può.
mercoledì 19 febbraio 2014
La voce che mai seppi dirti
La
voce che mai seppi dirti
Ci sento il vento
sulla tua guancia
l'ho sentito addosso
e ho toccato lo spreco
del mio tempo
Ogni notte nella stessa camera
nuova ad ogni sera con te
Di sospetti sanno vivere
solo i viali dei verdi abeti cipressi
mondi delle parole
che mai seppi dirti
E che meno ancora sapemmo
sorprenderci indosso
Fusi assieme
soltanto bruciata una notte
di neve naufraga del nostro destino
comprendemmo quanto lontano
era il mattino che vide
Così bianche le punte dei rugosi
cedri, vecchi e fieri
Nel guardare
anche oggi
negli occhi del vento
stanco, passato sul tuo volto.
A volte le parole ci sfiorano passandoci addosso come vento sulle guance, e uno dei pensieri più belli è quello di capire, e sorridere per lo schiaffo che ci hanno dato. Quando invece non si capiscono, possiamo soltanto dare la colpa al colpevole per eccellenza, il destino infausto che ci segue come un'ombra.
Ma peggio, è rendersi conto di quante persone ogni giorno lasciano sfilare sul proprio volto le mille parole che non centrano nulla con il parcheggio che non si trova, non centrano nulla con la coda alla posta, o con la discussione col superiore. Sono le emozioni. Centrano si, ma sempre e solo con i sentimenti, quelle bellissime cose che non hanno nessun valore economico, e nessun valore temporale, e che hanno la ricchezza di non poter essere comprate, ma soltanto regalate. Banale? Si, e fiero di esserlo.
domenica 16 febbraio 2014
Quella non passa mai di moda.
E' notte, fa freddo. Le cose da un po'
di tempo non mi vanno bene, ho perso il lavoro, e senza appoggi dalla mia
famiglia mi sono trovato a vivere per strada, assieme a mia moglie. Ho scelto
una delle città col centro storico più bello d'Italia, una città che si
specchia sul mare, una città che ha dato i natali a grandissimi artisti, e
soprattutto musicisti famosi. Ho scelto Genova. Io non sono un musicista, mi
alzo al mattino e faccio il clochard. Una notte fredda, mi sistemo vicino ad
alcuni negozi, tra alcuni scatoloni che mi sono procurato per non morire di
freddo.
Ci siamo capiti parlo dell'aggressione
ai clochard, vista sui Tg su tutte le reti. Nel video si vede una cosa che
raramente, per fortuna, si vede. Violenza gratuita. Alcuni ragazzi, almeno così
si pensa, si avventano con delle lunghissime pertiche sulle loro vittime,
alcuni senza tetto che dormono al freddo. Le botte sono tante, l'aggressione
dura un minuto intero. Lego un aneddoto alla questione. Qualche giorno fa ho
una piccola discussione con un amico, che si chiede quale differenza ci sia tra
i metodi fascisti quelli che portarono Mussolini al potere dopo diverse manovre
politiche e i metodi odierni, dove le manovre politiche si susseguono mettendo
chi si sente più bravo a capo del governo senza chiedere il permesso a quello
che dovrebbe essere sovrano. Il popolo.
Credo che questa domanda stia
serpeggiando in tutta Italia, e credo che le risposte siano sempre le stesse,
infatti, non voglio soffermarmi, voglio ritornare sulla questione dei clochard,
ma ho fatto questo parallelo perché, uno dei metodi preferiti usato dai
fascisti e dal regime per fare terra bruciata consisteva proprio nelle
bastonate. La questione del pestaggio deve ancora essere dipanata, e possono
essere mille le cause e i problemi legati a un gesto del genere, e di sicuro
non sono io la persona che deve permettersi di giudicare, ma la riflessione di
oggi, è schietta.
Chi può avere il poco coraggio di
bastonare delle persone nel cuore della notte, chi può possedere così poco
coraggio per avventarsi su persone che sembrano innocenti, e sperare di ferirli
auspicando forse di andare addirittura al di là delle ferite, chi può avere
così poco coraggio per aggirarsi di notte incappucciato per bastonare altre
persone nel sonno? Anche in questo caso non sono io a dover giudicare, non sono
io la persona adatta ad emettere sentenze, so però che al tempo del ventennio
fascista, i più violenti erano anche i più codardi, che sia ancora oggi diffusa
la vigliaccheria, invece quella si sa, non è mai passata di moda.
venerdì 14 febbraio 2014
La leggerezza nel cuore
Oggi è la festa degli innamorati, è San Valentino. Credo che in questo giorno ognuno debba sapere cosa pensare, cosa dire, cosa sapersi aspettare e cosa saper offrire, alla persona che si tiene nel cuore. Quest'oggi, lascio parlare la scena di un film che io amo tantissimo. E' uno di quei film che fanno lacrimare i più duri, e lasciano mille emozioni dentro a tutti gli altri. E' lo strano caso di Benjami Botton. Non ho scelto la scena che a mio parere è più poetica, ho deciso di scegliere la scena che più possa dare un'impronta felice a questa giornata perchè soprattutto questa giornata dovrebbe essere una di quelle che fanno sorridere e che lasciano la leggerezza nel cuore. Auguri....
sabato 8 febbraio 2014
Le dita del destino
Le
dita del destino
Le tue mani mi lasceranno
soltanto al momento di scrivere
ancora questo sogno dal quale
non vogliamo destarci.
Lascerai le mie mani
per abbracciare questo tono
in ritmico levare, in eco continuo
mitigato da urla interrotte dentro
Prenderai le mie mani
quando di timore avrai vestito
di rosso e di scuri attimi derubati
al mondo che non più ci attende
Le mie mani prenderai
per combattere il riverbero
di un lampione proferente luce
proprio a noi che di tenebre siamo
amanti
giovedì 6 febbraio 2014
Volpe di fuoco!
Ogni paese ha i suoi problemi con gli
animali. Quelli selvatici, solitamente quelli che vengono cacciati per motivi
diversi, come ad esempio, per odio come i lupi, per paura come l'orso, per
medicine come vedremo dopo o per inquinamento, come moltissime specie
d'uccelli, si riducono sfiorando e rischiando l'estinzione. Dall'altra parte
del mondo in uno zoo, nascono due bellissimi orsetti, ma partiamo dall'inizio.
C'è un paese enorme densamente popolato che purtroppo ha ancora fede nelle
credenze antiche e anche arcaiche come la medicina alternativa (per lo meno
così la chiamiamo noi). Moltissime persone non sanno fin dove può arrivare la
crudeltà umana. In alcuni casi documentati in rete ci sono stati dei video che
danno il voltastomaco a chi li guarda, ma purtroppo bisogna farsi coraggio e
guardarli quando questi vengono usati per fare da denuncia. Non descriverò le
scene, ma vedere un orso in una gabbia che appena lo contiene è già di per se
una sofferenza, vedere poi che ogni giorno gli viene tolto con una siringa della
bile dal fegato come a Prometeo, insomma, ti fa pensare che il mondo è davvero
uno schifo.
Ma dall'altra parte del mondo, nella lontana Nuova Zelanda, nascono
due gemellini, sono due simpaticissimi ragazzacci che appartengono ad una
specie che rischia l'estinzione. Anche questo animale è originario del grosso
paese asiatico, e anche questo da qualche anno è nella lista di quelli che
l'uomo ha deciso di sfrattare per sempre da questo paradiso che è la terra. Si
tratta di due panda rossi. Somigliano a degli orsetti hanno dimensioni ridotte
rispetto il grande panda bianco e nero, arrivano a sei chili, e sono
simpaticissimi. Il famosissimo browser che tutti conosciamo e che molti di voi
utilizzano proprio in questo momento è dedicato a questi bellissimi orsetti. Io
li chiamo orsetti anche se non fanno parte della famiglia. Ma insomma Firefox
prende il nome da questi animali, perché in Cina "Volpe di fuoco" è
il nome che viene dato al panda rosso, di chiara ispirazione per i creatori del
browser. Sappiamo che l'estinzione di una specie si combatte in un modo
soltanto, con volontà, con diffusa conoscenza del problema, basti pensare le
campagne di sensibilizzazione sulla battaglia per salvare il rinoceronte
bianco, ma soprattutto con una valanga di denaro volto alla sperimentazione,
alla ricerca, alla conservazione di determinati territori. Purtroppo sappiamo
che non è facile, ma per fortuna, dato che Firefox ormai è un gigante di
livello economico e societario, possiamo sperare che almeno da quelle parti si
decida di investire una fetta delle entrate, non in pubblicità, ma magari
facendo del bene ai piccoli simpaticissimi panda rossi.
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