sabato 22 febbraio 2014
Risorse umane.
Ci risiamo, sembra incredibile. Purtroppo ci rendiamo conto che il funzionamento di uno stato dipenda da quella che purtroppo chiamiamo classe dirigente. Anche questa volta ci risiamo. L'Italia credo che stia battendo ogni altro paese per numero di governi. Ormai possiamo tranquillamente dire che ogni due anni ne arrivi uno nuovo, si potrebbe pensare di andare alle elezioni ogni due anni da adesso in poi, ma anche questo obsoleto passaggio ormai è superato, perché spendere tempo e denaro, quando semplicemente le cose si possono fare tra le stanze della politica? Di qui si aprirebbe un discorso che non voglio nemmeno sfiorare. Voglio andare oltre. Oltre, nel nostro paese potrebbe far pensare andare al mare, andare allo stadio, andare in crociera, no, voglio andare davvero oltre, voglio addentrarmi in quel posto che ogni italiano conosce, perché letteralmente ce l'ha sotto i piedi, voglio addentrarmi nel discorso che tocca i beni culturali, che siano storici, artistici architettonici non importa, tutti sappiamo dare la nostra idea di cosa siano i beni culturali.
Ci risiamo dicevamo, perché ogni due anni cambiamo governo ma ogni due anni il ministro ai beni culturali, ha due impicci non da poco, il primo è quello di non avere fondi, il secondo è quello di avere magari la competenza dalla sua (perché l'ha imparata a scuola) ma non la conoscenza, dei costi reali, del lavoro vero di cui c'è bisogno ecc.. Cercherò di andare con ordine.
Parto di slancio, ai beni culturali devono mettere un muratore... No, non un imprenditore che fa il costruttore, non un ingegnere, non un architetto, perché tutte queste persone, faranno progetti, studieranno metodi per creare nuove possibilità, per lasciare un segno per graffiare il momento, per tentare di essere ricordati da qualcuno il più tempo possibile, oppure rimarranno con le mani in mano con la scusa di non avere fondi da spendere. A noi serve un muratore, che sa leggere i disegni dell'architetto, e sa valutarli, che sa senza contare se una soletta può ancora tenere sù il proprio peso, che sa che se non lecchi il sedere non diventerai ricco, che sa che per essere ricordati, si deve vincere una medaglia alle olimpiadi, e non creare un'altro buco di bilancio, e nemmeno di eseguire un progetto innovativo. Un buon muratore, che conosce il costo del lavoro reale, che conosce la fatica del sudore, quello si che farebbe in pochi anni recuperare tutti i beni culturali lasciati a ramengo, e forse avrebbe anche il coraggio, di dire la verità in faccia ai burocrati, quel muratore saprebbe quanto spendere per poi recuperare con il turismo. Un paio di esempi che conosciamo, ma ce ne sarebbero migliaia sparsi per il paese. A Pompei anno di disgrazia 2010 crolla la Domus dei gladiatori. Anno di disgrazia 2011 crolla un muro perimetrale, ma si, in fondo sono soltanto calcinacci, anno di disgrazia 2013 crollo degli affreschi nella Domus Regio V, e si potrebbe andare avanti così non si sa fin quando. Insomma, anche questa volta seduto al ministero, ci sarà una persona che non sa che cos'è un paranco, che non sa quanto pesa un sacco di calce, che non sa come si recupera un muro portante, e forse nemmeno sa che non si usano più. La verità? Non mi aspettavo un muratore, ma un artigiano si, uno di quelli che per sopravvivere, lavora gomito a gomito con i suoi operai, e che magari con uno slancio di coraggio ha messo su una piccola ditta di recuperi architettonici, forse li si che si sarebbero trovate le risorse giuste perché le risorse, non si chiamano soltanto euro, uno due o diecimilioni che siano, si chiamano anche con nomi propri di persona, ma per i burocrati, si tratta soltanto di risorse umane, una frase che più lontano dall'umano non si può.
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