venerdì 30 agosto 2013

Futuro momento tornato.



Futuro momento tornato.

Avrai cura di te
Avrai cura della primavera
Avrò cura di te
Avrò cura
Della nostra passata era

Avrai cura di te
Della sabbia
Che riempie la nostra clessidra
Avrò cura di te
Di ogni notte che arso ci abbia.  

Passiamo tutto il nostro tempo a correre e a rincorere una vita che sembra sempre troppo vuota e corta per le nostre aspettative. Forse non è noto ma questo dipinto che risale al 1928 ha due versioni, una è finita in Australia e l'altra è al Moma di New York. Per me le due opere hanno lo stesso significato. Il mondo corre e non si ha il tempo di fermarsi e baciarsi pensando che si tratta di una cosa seria e non di un semplice momento veloce che deve finire prima possibile perchè dobbiamo andare a far la spesa. Forse è per questo che i due amanti sono "incappucciati" perchè non conta molto se a baciarci è un estraneo, basta che si possa fare di fretta. Chiaramente i critici di Magritte, non interpretano così il dipinto, ma per me è quello che l'artista voleva trasmettere, o per lo meno nel passare degli anni credo che siamo arrivati a questo punto.
Tant'è che ho scritto una poesia guardando questo dipinto in una notte di temporale .
Spero possa piacervi. E spero che anche voi possiate ricordare quella notte che arso vi abbia.









martedì 27 agosto 2013

Nascoso o palese?

Le cose che corrono forse davvero troppo velocemente sono le notizie. agli alti livelli però si concorre per capire chi detiene il vero potere. E' nascosto o palese? Leggetemi e ditemi la vostra. In questi giorni si sente di rialzi di spread, di cadute e tonfi delle borse europee e americane. Quello che sembrava essere un fenomeno di passaggio si stà concretizzando anche lui in maniera diretta senza meccanismi particolari.
Il discorso è complesso e deve essere guardato da diversi lati per essere compreso, almeno così ne parlano altolocati personaggi che affollano la Tv. Vediamo se è davvero così. Tutto è iniziato con il tonfo del lunedì (credo che fosse lunedì) nero delle borse. la maggiorparte di noi confessiamolo, ha preso il problema dell'inizio della crisi sottogamba, si pensava che fosse un fenomeno di passaggio, che si trattasse di un problema transitorio. Ragazzi il problema si trascina da ben cinque anni. Ma per ora lasciamo questo problema ancora da parte. Ciò che lascia tutti col fiato sospeso è lo spread. Ancora? Vi chiederete. Ed io da uomo della strada rispondo si, ancora. Abbiamo capito che questo indice che ci vendevano per una faccenda comprensibile soltanto agli economisti più illustri, è invece una bilancia che abbiamo imparato a leggere. Purtroppo in Europa il paese esempio è la Germania, e a quella ci si confronta. Anche questa è una questione che ormai conosciamo è meglio lasciarla da parte e continuiamo con il ragionamento.
Qualche giorno fa i telegiornali urlano al mondo che in un paese non troppo lontano ma nemmeno troppo vicino (non per niente si chiama "medio oriente") è successo quello che non dovrebbe succedere mai. Civili uccisi con gas nervino. Posto di seguito una foto, che da un idea, ma su internet si trovano immagini di bambini che fanno piangere il cuore.

Torniamo a noi. Questa notizia ovviamente è una di quelle che nessuno vorrebbe sentire, nemmeno Ban ki moon. Nel paese ci sono alcuni funzionari ONU e lui li manda sul posto. Questi vengono accolti a colpi di fucile, ma si rendono conto che la cosa è davvero seria. Lanciano il messaggio d'emergenza.
Adesso esistono diverse scuole di pensiero, alcuni dicono che è colpa dei soldati regolari, altri dicono che è colpa dei ribelli, in ogni caso, le acque si agitano. Si pensa ad un vero inervento armato per appianare le grane e far uscire il paese dalla guerra civile. Ora si arriva al punto. Molti stati si schierano, Francia e Regno Unito seguono gli Stati Uniti, Germania, e altri dicono che è meglio che la guerra continuino a farsela tra loro, tra questi ultimi vi è l'Italia. Il punto però è che non sembra che la decisione possa essere presa nei pieni poteri dai ministri interessati e perchè? Perchè nel giro di qualche giorno dove si discute un piano militare lo spread è salito di circa venti, venticinque punti. Sorge dunque qui la riflessione. A me piccolo uomo senza lauree e senza capacità e conoscenze dirette della materia suona male la faccenda. Si comprende che sono le banche nostrane e estere a decidere se sia meglio andare in guerra. Sembra che si tratti di un ricatto, ma nessuno ne parla nemmeno gli altolocati chiamati a riempire le serate alla televisione.
Tu stato italiano andrai con l'alleato americano e noi ti affosseremo con lo spread. Infatti tutti gli stati che sono in bilico, Spagna, Gracia e Italia, hanno già detto no all'ascesa militare. Sicuramente è meglio per tutti non macchiarsi di nefandezze legate alla guerra, ma almeno dovremmo avere il pugno di ferro e fare la voce grossa con le maledette banche che ci hanno portati alla rovina, e che ci minacciano in continuo che si tratti di dare la caccia alla pantera rosa o di entrare in guerra.









lunedì 26 agosto 2013

Gabbati, e felici gabbanti.

Dalle mie parti, purtroppo è emerso uno scandalo. Essendo in provincia ovviamente la cosa ha fatto un giro veloce sui telegiornali e nulla più.
Un distinto signore che da anni fa il suo lavoro in maniera egregia (così dicono tutti) è inciampato in un problemino mica da poco.
Finisce l'anno scolastico, tutti si apprestano a fare le valigie e andare in vacanza, bocciati e promossi.
Una o forse più ragazze vanno in ferie con un bel sorriso sulle labbra perchè sono uscite dalla maturità senza intoppi. Quelle stesse ragazze però hanno un segreto dentro, un segreto di quelli che è meglio non raccontare. Una di queste però non ce la fa, ne parla e in qualche modo si collega al distinto signore, perchè è un suo professore. Si scava più a fondo e si scopre che il buon prof. che non rispecchia l'avvenenza di un giovane impegnato in sostituzioni, ma anzi, ha già la sua  cattedra e la sua età, si divertiva in uno scambio. Tu ragazza sarai "gentile con me, e io sarò gentile con la tua pagella."

Insomma uno scambio non del tutto lecito, ma soprattutto non legale, dato che la ragazza in questione è minorenne. Si stà ancora cercando di capire come siano andate le cose ma la notizia è una di quelle che fanno parlare, dicono alcuni, che la ragazza fosse innamorata del prof. e quindi che sia successo tutto in coscienza, e che il povero insegnante si sia lasciato andare nella situazione così pericolosa. Sui social network ho letto moltissime cose sull'argomento, e non mancano le persone che si lanciano in confronti che secondo me fanno più male che bene. La frase più raccapricciante è quella che accomuna il nostro ex premier con il professore. La preside dice che gli esami sono stati regolari e che non ci sono stati favoritismi, o situazioni che possano invalidarne lo svolgimento. Insomma, si tratta in ogni caso di situazioni pesanti, che non permettono di poter valutare la cosa per sentito dire, certo è però che il potere, qualunque esso sia, dovrebbe sempre essere gestito da persone che hanno l'integrità per poterlo fare, e non l'astuzia per aprofittarne, ma questo da quando mondo è mondo, rimane di certo soltanto sulla carta. Alcune persone aprofittano delle loro possibilità, e alcune persone aprofittano dalle opportunità altrui. Il problema è che sdoganare certe questioni fa più male che bene per lo meno ai soliti, gli ultimi della fila che solitamente con grande impegno e caparbietà cercano di uscire dalla massa e dalla loro situazione. Professori o studenti che siano, gabbati dal sistema dei gabbanti.
Cerco di mettermi nei panni di quelle studentesse che magari non ce l'anno fatta a passare l'esame. A quelle non resta che credere al buon Francesco e pensare che è meglio essere beati, perchè gli ultimi saranno i primi. Ovviamente nella prossima vita.   

giovedì 22 agosto 2013

Fugace fine d’estate.



Fugace fine d’estate.

E’ la novità vestita del color d’autunno
è quella che ti porta stretto a se

a volte senza giustizia
discussioni o perizia

v’è troppe solcate serate
con chiaro vino innaffiate

sii omaggio di ciò che ti fa fuggire
tieni stretto il destino

che a giorni alterni
sarà odore etereo o meschino. 



martedì 20 agosto 2013

Le poche risorse della punta dell'iceberg.

Siamo in crisi, e questo si sa, ormai sembra che dovremmo farci il callo. Purtroppo la stupidità umana non ha limiti, purtroppo probabilmente qualcosa non stà funzionando. Partiamo dall'inizio, quello che ci stà portando alla rovina è un misto di ambizione, prevaricazione, frenesia ma una su tutte l'avidità che non trova confini. Non stò parlando dell'uomo contro uomo ( rubando una frase pregna di significati dal film Avatar) ma piuttosto di uomo contro la propria madre. La terra.
Oggi il pianeta ha fatto il giro di boa. Alcuni ricercatori sicuramente preparati e con interessi differenti dal comune hanno inventato una scala per quantificare come calcolare lo sperpero di risorse a scapito della terra messe in atto dall'uomo. Per capirci, la popolazione mondiale è cresciuta talmente tanto da consumare più di quanto la terra sia in grado di ricreare.




La riflessione comincia il proprio cammino dalla consapevolezza. Non è dall'alro ieri che scienziati e persone preparate sull'argomento cercano di far comprendere che il problema non è da sottovalutare. Eppure in nome di una divinità chiamata avidità l'uomo fa spallucce e pensa che i cambiamenti climatici, lo spopolamento dei mari, la desertificazione, siano conseguenze fisiologiche per il benessere comune. E' qui che le cose cominciano a scricchiolare. Il bene comune inteso come globale dovrebbe essere preso in un altra considerazione, insomma per un troglodita come me il bene comune per essere tale dovrebbe portare bene a tutti indistintamente, anche a quelli non dotati di parola per esempio.
I problemi li conosciamo noi che siamo persone del popolo, come è possibile che man mano che la scala delle decisioni sale, gli scalini divengano così piccoli da sostenere soltanto un numero esiguo di persone che dovrebbero decidere per il bene comune tra l'altro travolti dalla loro estrema ignoranza?
Il problema purtroppo converge ancora una vola in una sola direzione. L'umanità potrebbe vivere di elettricità, le automobili potrebbero essere progettate per spostare gli occupanti in maniera sostenibile, il riscaldamento potrebbe essere gestito in maniera elettrica, e questo potrebbe portare nuova linfa ad un'economia che stenta a procedere, e nuovi posti di lavoro su scala globale. Il problema è uno solo, le potenti lobby del petrolio farebbero andare le pale eoliche al contrario pur di non perdere un centesimo di euro. Ma il ragionamento continua, si sposta in un'altra direzione. Quella politica, perchè è chiaro che le decisioni in tale direzione stanno come al solito in mano di pochi. Come molti non vorrei più vedere facce riciclate sedute sulle cadreghe, un folto numero di abitanti di questo pianeta vorrebbe vedere i propri rappresentanti come ricercatori che decidono di dare una grande sterzata facendo cadere dal carrozzone tutte quelle persone che hanno l'oro nero tra le mani, lascindo il posto a persone che hanno nelle mani un fulmine. Qui si apre un'altra questione, sulla quale non mi soffermerò, dove quelli nuovi potrebbero divenire peggio di quelli prima.



Questa è la parte d'europa che comprende l'Italia, come possiamo vedere è illuminata, è bella è una di quelle immagini che ci fa diventare per un attimo patrioti, noi non siamo come gli americani, amiamo più lo squillo della tromba che intona l'inno piuttosto che il nostro vessillo.
Questa foto è stata scattata da Luca Parmitano.
Se questo nome non vi dice nulla non vi preoccupate, siete italiani nella media, siete italiani che per un motivo o per l'altro non hanno interessi verso la scienza, verso i ricercatori, e verso il progresso in senso stretto. Non è colpa nostra, piuttosto è colpa dei media. Si perchè preferiscono mettere ogni giorno in prima pagina i soliti faccioni da sberle piuttosto che le cose che rendono l'Italia un bel paese, ma visto da fuori. Luca Parmitano è un astronauta dell' E.S.A. Ente spaziale europeo, ma è un astronauta italiano 100% che stà orbitando sulle nostre teste per amor di scienza. Sappiamo tutti che non brilliamo per ricerca e innovazione, (fin che non si parli di stoccafisso al forno o di pasta cinque colori) ma Luca è una punta, no, non un imbecille con un numero dieci sulla schiena, è una punta di iceberg che riassume da solo lo sforzo che alcune società italiane cercano di evolvere ben conoscendo tutti i problemi economici riguardanti il nostro paese. Forse per renderci conto di quanto è bella la terra un giorno saremo tutti costretti a guardarla da fuori, costretti a non poterci più tornare.   









sabato 10 agosto 2013

Logoro desiderio agognato.



Logoro desiderio agognato.

Distesa. Tra le pieghe del mio pensarti
Sul foglio della vita.
Se solo potessi sapere
Quanto il tempo
Ha mutato la mia anima.

Distesa. Tra le colline dell’etere
Che desideri.
Se solo potessi sapere
Quanta polvere ci ha distanziato
E camminare fianco tuo
Ricordo tra rimorsi sgraziati.

Distesa. Comoda sul morbido tappeto
Velluto di passato
Scostare a lieve gesto
Della mano e li lasciarmi
A due passi, al buio dimenticato.



mercoledì 7 agosto 2013

Persone che hanno certi interessi.

Da dove si può partire. Ah, certo. L'incomprensione tra cittadini e classe politica si fa di nuovo sentire. Sappiate che la colpa è vostra, se siete cittadini perchè ignoranti, mentre se siete politici la colpa è loro dei cittadini. A seconda di chi mi legge.
La politica Italiana è come un treno, viaggia sulle sue rotaie e ogni tanto imbocca delle gallerie. Il tunnell questa volta si chiama giustizia. E' sempre il solito tunnell allora direte voi. No! Questa volta no, perchè il passeggero che è caduto fuori dal finestrino questa volta è un politico. E mica uno qualunque, uno dei capi. Proprio per questo il treno si è fermato, perchè il gruppo di amici che è sul treno ha tirato con forza il freno d'emergenza.
Per non sbagliare, il signore che ha fatto cadere il "capo" si attacca alla filodiffusione e spiega a tutta Italia nella propria lingua che il signore è caduto perchè "sapeva", "non perchè non poteva sapere."
Sul convoglio ci sono persone che non vogliono far risalire il "malcapitato" e tengono le braccia incrociate mentre altri tendono le mani per poterlo issare ancora a bordo. Tutti, comunque, non sono comuni cittadini.
I comuni cittadini sono in terza classe, si sbracciano dai finestrini e urlano dalle loro carrozze. Ma ovviamente chi stà in prima classe ha le orecchie insonorizzate perchè non basta più insonorizzare le stanze del potere.
I cittadini di terza classe urlano da almeno cinque anni parole come: lavoro, abbassate le tasse, aiutiamo le imprese, ripagate il pubblico debito che lo stato ha con le aziende, non fate fuggire tutte le nostre industrie all'estero. Dall'alto però per tutta la durata di questi almeno cinque anni tutti hanno fatto spallucce, tutti hanno preferito guardare soltanto il proprio giardino. In questo modo l'unica cosa che ha funzionato davvero bene è stata la famigerata austerità. Tutto il resto, è rimasto fermo nel tunnell della crisi che racchiude altri tunnell, che si chiamano, licenizmamenti e morte delle imprese.

Ora siamo di nuovo fermi, per giorni e per mesi si ipnotizzerà il popolo dicendo che la cosa più importante è risolvere la questione del politico condannato, e di nuovo tutte le parole del popolo saranno taciute senza ritegno. Quello che fa più rabbia è proprio questo, il comportamento svergognato della nostra classe dirigente. Ci si rende sempre più conto che davvero a questi politici altolocati non frega nulla della situazione di indigenza che sempre più persone si trovano ad affrontare. Qualcuno deve dirlo anche se non si viene presi in considerazione. Signori, a noi delle vostre beghe non frega nulla, non ci frega se uno di voi va a finire in carcere, non ci interessa se ci sono conflitti di interesse, perchè tanto non potremmo farci niente, non interessa a noi cittadini se una parte politica bisticcia come un gruppo di ragazzini con l'altra, non ce ne frega nulla! A noi interessa che si taglino le tasse in maniera pesante, senza andare a cercare risorse chissà dove, a noi interessa che il costo di un operaio non sia un peso per l'azienda, a noi interessa che i rimborsi ai partiti non vengano più elargiti, a noi interessa che i manager delle imprese pubbliche non succhino via la vita delle persone che ci lavorano, a noi insomma interessa soltanto che facciate il vostro lavoro come buoni padri di famiglia e non come sanguisughe pronte a togliere l'ultimo respiro allo stato a cui vi siete attaccati. Cercando di mettermi nei loro panni, se fossi un poitico di alto profilo, e se leggessi questo post avrei una frase che mi ronzerebbe in testa.
La seguente. Certo che ci sono certe persone (i cittadini) che guardano solo i propri interessi.
E da popolano quale sono mi viene da rispondere, certo è il vostro lavoro.

sabato 3 agosto 2013

L'incredibile storia di Amanda.



Immaginate di avere quattordici anni e di star camminando in una piovosa giornata grigia per strada. Immaginate ora di trovare una persona che vi offre un passaggio. E’ una persona per bene educata e che si presenta dicendo che è un autista di scuolabus. Accettate il passaggio e dopo pochi minuti la vostra vita viene capovolta. Da lì in poi per dieci anni non vedrete più i vostri genitori, non avrete più la possibilità di passare con loro una notte di Natale, non potrete vedere e vivere il compleanno dei vostri fratelli, non avrete la possibilità di poter vivere il campeggio con gli amici e non potrete prendere la patente, senza contare che non avrete nemmeno la possibilità di prendere il diploma. Non sareste malati, e non sareste nemmeno morte, anche se dopo i primi stupri, le prime botte, e le violenze continuate nel tempo forse uno dei desideri potrebbe essere davvero la fine di tutto. Vi chiamate Amanda, vivete a Cleveland, da sempre, ma nessuno lo sa nemmeno i vostri genitori che vivono nella stessa città. Avete una figlia da un maledetto che vi tiene segregata in casa assieme ad altre due ragazze. Giorno dopo giorno, dopo giorno .Un pomeriggio un vicino distrattamente butta un occhio in casa. Amanda si sbraccia e attira l’attenzione. Il vicino viene a chiedere cosa succede, e capisce che c’è qualcosa che non va. In qualche maniera apre una porta. Senza pensarci Amanda schizza fuori correndo con tutte le sue energie, chiede al vicino con le lacrime agli occhi un telefono e chiama il numero che anche noi conosciamo 911. La telefonata ha dell’incredibile, ma la centralinista dello sceriffo manda una volante. Qui finisce l’incredibile storia di un sequestro che è durato dieci anni.
Questa è la storia in breve di Amanda che non è una ragazza figlia di papà che per farsi più bella davanti alle amiche ha deciso di venire a studiare in Italia. Questa è una storia che fa gelare il sangue e basta. La prima da sinistra è Amanda.


I pensieri di un uomo che vive dall’altro capo del mondo sono molti, aggrovigliati, e chiaramente superflui. Quest’uomo sta scrivendo questa lettera e cerca ancora riflessioni su riflessioni. Una su tutte è l’immagine che ho qui di seguito. Non si possono dare a mio avviso giudizi, perché di giudizi ne vedo solo uno, ed è la condanna dell’uomo, se così si può chiamare, che è riuscito con la collaborazione dei due fratelli in un’impresa del genere. Una storia del genere non lascia parole o commenti degni della libertà ritrovata delle ragazze segregate.
Una immagine però permette di rincuorarsi.


Negli Stati Uniti che piaccia o no la giustizia sembra sempre essere presa sul serio. Non come succede qui in Italia dove il presunto condannato, prima o dopo, trova una scorciatoia e ne esce praticamente illeso. A partire dalle immagini gli americani sanno esattamente cosa e come ci si deve comportare. Il presunto responsabile di un reato grave, non si presenta in giacca e cravatta come un bravo scolarello, si presenta con una semplicissima tuta fornita dalla prigione. Perché è lì che le persone che si macchiano di certe nefandezze devono rimanere. Si capisce che il funzionamento è davvero diverso, al presunto delinquente, si tolgono le primarie necessità che la società ci impone. L’appartenenza ad un ceto economico, chiaramente si è subito privati di un lavoro, e si è messi a viso scoperto davanti i media senza pietà, (senza curarsi della privacy sbandierata dalle nostre parti) con tanto di nome e cognome a grandi lettere. Sarà solo una mia impressione ma davvero la legge è uguale per tutti. Oltre oceano.