Ho fatto carriera. Ho sempre avuto una vocazione di tipo
artistico artigianale, ho avuto la fortuna di occuparmi di opere d'arte
incredibili, ho riportato in vita affreschi perduti nei secoli, ingialliti,
scrostati, sbiaditi, ora possono di nuovo parlare con i loro colori a chi li
ammira dal basso. Ho avuto la fortuna di seguire restauri di manieri ormai
lasciati alla rovina, li ho visti tornare ai propri fasti nell'arco di qualche
anno, recuperati dopo secoli di incuria generale. Tutto questo l'ho fatto con
il denaro che ogni anno milioni di italiani versano con il pagamento delle loro
imposte, ma ne sono fiero, per strada le persone che mi vedono andare a
lavoro sui vecchi pilastri mi sorridono, alcuni addirittura mi stringono la
mano, consci che la bellezza del nostro paese sta nell'antico splendore, e che
da solo genera reddito legato al turismo. Non ho dovuto ripagare nulla, perché
nel mio mestiere ho fatto solo del bene e non ho mai rubato nulla.
Ho fatto carriera. Ho sempre pensato che per il bene
comune qualcuno dovesse occupare quelle posizioni di vertice che sono il
cardine del funzionamento, non si tratta di figure qualificate come artigiani,
o commercianti, o liberi professionisti, medici, no, nella vita io, non ho mai
fatto altro se non prendere decisioni. Sono stato sindaco, e già al tempo avevo
una folta schiera di persone che non mi salutavano. Che per strada si voltavano
dall'altra, sono stato seduto al tavolo della provincia, sperando che qualcuno
mi notasse, nella speranza di poter cambiare le cose. Approdo finalmente alla
guida della mia regione, e qui mi devo uniformare alla media, il sistema è
quello che è e se non mi adeguo va a finire che qualcuno mi silura. In sequenza
acquisto, con il denaro che gli italiani hanno versato ogni anno con le loro
imposte perché io faccia il mio lavoro, dei campanacci per mucche, biancheria
intima per me stesso, per la mia compagna, per la mia altra compagna e per la
mia altra compagna e per l'altra mia compagna, solo materiale firmato, in
qualche modo bisogna rimettere in moto l'economia no? Ho poi ricevuto dal
signore il dono dell'ubiquità, posso prendere un caffè contemporaneamente, a
Roma, a Bolzano, a Palermo, a Napoli, a Torino, e a Verbania. Molte persone
quando mi vedono per strada mi trattano a pesci in faccia, e urlano improperi
legati al mio lavoro passato. Nella vita, non ho mai ripagato nulla, perché
nessuno mi capisce e perché nessuno può comprendere l'importanza del mio mestiere. Mestiere. Giusto?
Nessun commento:
Posta un commento