domenica 16 marzo 2014

La ballata di Pan.



La ballata di Pan.

Odi, è l’esser di ginepro
Ascolta è come vespro
Ancora una nota
Aurora piove e chiosa

Là giù intatta insidia
È il verde e il turchese
Dei ricci alisei
Sù, apri le braccia

Salmastro sospingerti
Attende il tuo battito.
Ancora un canto
Alba d’oggi notte

Par che tu viva
Ancor non evada gota
Tingi i miei versi ell’ etere
Foglie come odor d’incensi

Verso l’arboreo
Ancora nome di
Un sordo urlato
Ancora Faggio

Torna e con tutte
Le radici intriche
Illudi te stesso
E silvane liriche

Ode di te esser stata
Il sottobosco e strato
Mani fredde stringono
Inumidito di cicale suono.

Danza alla fronda folta
Il figlio dell’olmo
Ancor ascolta il tuo fiato
La figlia del pesco bianco.

Taci, è il pianto s’arrende
E’ il gioco che rapprende
O tu tappeto di affetto
Abbracciami nel sonno. Morfeo  

3 commenti:

  1. Il passato che mi sta di fronte, anelo e ricerco il suono nella surrogazione di una canzone e mai sarà come il sibilo del vento.

    Tra polveri e cemento i miei sensi subiscono l'ottundimento, l'orecchio si rifiuta l'ascolto di striduli baccani e il timpano si ritrae.

    Saro presto sordo e finirò la mia in un posto chiamato bosco, non udro'?
    Bene, rallegrero' la vista e l'olfatto e avvertiro' l'olezzo del Capro che insegue la diafana ninfa.

    Neoptolemos.

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  2. Risposte
    1. Averla letta é stata nutrimento che alimenta i tessuti del mio corpo.

      Palavo di metrica questa mattina, prima ancora di pervenire alla lettura del tuo Pan.

      Grazie a te.

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