Io ero in cantiere, e un mio amico mi chiamò al cellulare per dirmi che stavano attaccando gli Stati Uniti. Ricordo di avergli detto di non prendermi in giro. Poi tornando a casa sul furgone ascoltai la diretta di RDS, e successivamente tutte le dirette tv, da Mentana al tg1.
Oggi, sui social network si trovano ricordini con la classica frase di rito. "Per non dimenticare." Ho notato però che il pensiero complottista è molto diffuso, e che molte persone credono che il vero kamikaze dell'11 settembre sia lo stato americano che avrebbe deciso di autoflagellarsi per cominciare una guerra su più fronti nell'area medio orientale.
Ognuno ha i sui pensieri e la cosa migliore è credere che sia giusto così, personalmente però non credo a una sola frase che riguarda un possibile complotto del genere.
Partiamo con la riflessione.
Sappaimo in che stato di menefreghismo totale si trovi la classe politica italiana, ci sono addirittura persone che pensano che l'Italia al G20 abbia cercato di fare una sorta di doppio gioco, una specie di: siamo contro le armi chimiche e quindi stiamo con gli Stati Uniti, però siamo contro la guerra, e quindi stiamo con la Germania. Essendo Italiani, il popolo delle contraddizioni, a noi nulla suona strano. Queste frasi all'estero però hanno un non so chè di familiare, più o meno tutti sappiamo come il nostro paese si comportò quando decise di entrare nel primo conflitto mondiale, e questo basterebbe per immaginarsi un'altra figuraccia da parte nostra.
In ogni caso l'alleanza che lega il nostro paese alla superpotenza d'oltreoceano è stabile e duratura da quando molti ragazzi tergati US hanno perso le loro vite per regalarci la libertà e il mondo che conosciamo oggi. Qui cade ancora un'altra cntraddizione anticomplottista. Seguitemi.
Siamo divorati da una crisi che non vuole lasciarci spazio per mantenere il nostro tenore di vita, a tutti i livelli, quelli più agiati e quelli meno si cerca di non perdere la possibilità di potersi regalare una vacanza, o di poter fare una follia e comprare un paio di scarpe da 250€, o l'auto nuova anche se pagata con rate strozzapreti. Qualcuno potrebbe pensare: e questo che centra?
La mia risposta è questa. Il mondo che ci circonda si è formato partendo dal modello americano, in questo sistema ci siamo tutti, non c'è nessuno che possa chiamarsi escluso, se domani una di queste persone che urlano alla farsa dell'11settembre che pensa fermamente che le azioni di guerra USA siano guidate soltanto da una violenza-economica, si dovesse presentare con una fiammante moto appena uscita dal concessionario, fategli presente che il lavoro da impiegato che gli ha permesso di acquistare il suo bolide è frutto della vita dimenticata di un ragazzo ventunenne del Kentucky che è morto per il suo ma soprattutto per il nostro paese.
Oggi è l'undici settembre, e forse è meglio non dimenticarselo. E' solo questione di rispetto.
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