mercoledì 18 settembre 2013

Il coraggio e la viltà

E' una serata tranquilla, sembra una classica serata di fine estate. Ad un certo punto viaggiando in auto due persone vedono un ragazzo steso sul ciglio, sembra ferito gravemente. Si fermano, una bella signora bionda scende e cerca subito di capire cosa fare, è un medico, e anche se non lavora in area critica come quella di un pronto soccorso, sa il fatto suo, comprende la gravità, e fa chiamare subito il 118. Si fermano altre auto, altri passanti per dare una mano.
Il ragazzo in questione è di origine indiana preso a bastonate.
Dal lungo rettilineo, nella notte si avvicinano velocissimi dei fari di un'auto, all'ultimo momento sterza e investe tutti, il ferito indiano, i passanti, e purtroppo anche la coraggiosa dottoressa bionda. Ne fa una strage, sono otto le persone ferite e due persone muoiono. Nella confusione il delinquente assassino fugge dileguandosi nella notte.
Avrete capito. Si tratta dell'incredibile storia della dottoressa investita dalle parti di Bergamo qualche giorno fa.
Cominciano le indagini e qualche giorno dopo viene fermato l'assassino. E' il fratello del ragazzo agonizzante sul ciglio della strada, morto anche lui assieme alla dottoressa.


Questa triste storia ha toccato le coscienze di molti e fatto salire la rabbia a molti altri.
Oltre alla tragedia si è consumata un'altra faccenda proprio lì sul luogo della strage. Ma andiamo con ordine.
Sappiamo che esiste Il mal di montagna, quando si superano i 3500 metri di altitudine si soffrono i primi sintomi, tutti conoscono il mal di mare, esiste anche il mal d'Africa. Questi disturbi, sono ben documentati e ben conosciuti, vi è poi un altro male che almeno la metà degli italiani subisce ogni giorno e che purtroppo nessuno spiega o cerca di studiare. E' il Mal d'Italia.
Si perché sul posto dell' ”incidente” accorrono ambulanze e carabinieri. Quando i feriti sono stati portati via, rimangono i militari dell'arma per i rilevamenti del caso, e proprio in quel frangente uno dei carabinieri decide di approfittare della situazione. Apre una delle auto coinvolte, vede una borsa e ruba il bancomat di una ragazza (la proprietaria) che è finita all'ospedale. Si potrebbe pensare a questo punto che per problemi economici uno sarebbe disposto a tutto. Peccato che non sia questo il caso. Infatti il giorno dopo il militare decide di andare a giocarsi la refurtiva ai video poker. Per fortuna alcuni suoi colleghi che amano la propria divisa lo denunciano per furto.
Questo è quello che ammala le persone, questo è quello che ammala gli italiani della sindrome del mal d'Italia. E' incredibile, e la cosa ancor peggiore è che per colpa di un'altra branca del mal d'Italia (il diritto e la privacy) i nomi e le immagini delle vittime finiscono in prima pagina sui giornali, i nomi e le immagini dei delinquenti, perché è di questo che si parla non appaiono mai da nessuna parte con buona pace dei pazienti, noi italiani malati di Mal d'Italia.
Quindi un pensiero va alla coraggiosa dottoressa, mentre un gestaccio va alle persone che sono riuscite in un colpo solo a uccidere due persone e a derubare un ferito.
Personalmente cerco sempre di essere obiettivo e di evitare le generalizzazioni, ma questa volta si tratta davvero di coraggio e di viltà.

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