lunedì 23 settembre 2013

La grandezza dell'artista mancato.

Da tempo ci sono correnti di pensiero che giudicano la canzone una forma artistica commerciale e per questo viene spesso messa all'angolo dai grandi critici e pensatori. La poesia è nata come una canzone, si è evoluta come una forma d'arte che ha insito l'animo del pensiero umano ma letterario. Nel secolo scorso, molti artisti, poichè è chiaro che con valori diversi ogni cantautore è un artista, hanno fatto riaffiorare la poesia dentro un ristretto ritornello che in alcuni casi è così tanto intenso da rimanerti dentro. Questa canzone così corta con così poche strofe per me è una chiesa fatta di musica che contiene i versi di una poesia.

Un passo in particolare rimane nel cuore di tutti quelli che lo ascoltano. Lo riporto, per far comprendere quanta poesia a volte si trova in certe canzoni. Io l'avrei divisa come di seguito, e forse potrebbe far pensare di essere uscita da un libro di un maestro come Neruda.



E' troppo grande la città
per due che come noi,
non sperano però
si stan cercando

La riflessione.
Chiaramente scritta da me e magari anche pubblicata, non saprebbe di grande poesia degna dei migliori artisti, ma è questo che si dimentica sempre. Quante volte abbiamo sentito, magari ad una esposizione artistica, o al museo, la classica frase "questo lo facevo anche io" del sapientone di turno?
E' proprio qui la differenza, l'opera d'arte non è ripetibile che essa sia un dipinto, una scultura una fotografia, un film, una poesia e via discorrendo.
La prossima volta che il buzzurro che vi stà a fianco sparerà la frase succitata già dal sapientone non rispondetegli con la domanda: allora perchè non l'hai fatto tu? Ma sorridete dentro, senza farvi vedere lasciandogli la certezza di credere nelle proprie possibilità, dimenticandolo dopo pochi minuti come il migliore degli artisti mancati.  


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