L'inciviltà. Quante volte abbiamo
sentito urlare questa parola da destra e da sinistra? Ogni volta che si parla
di una protesta si sente quel non so di ribrezzo, perché nei momenti più bui
della protesta come quella di Genova messa a ferro e fuoco, dove un giovane è
stato colpito a torto o ragione da una pallottola oppure del ragazzo, Luca, che
è rimasto quasi folgorato salendo su un traliccio per la protesta No Tav, si ha
un agrodolce pensiero diviso a metà tra la durezza delle forze dell'ordine e le
ragioni della manifestazione. Sono sceso in piazza anche io questa volta, ci
sono andato per raccontare la cronaca di un gruppo, non troppo numeroso, di
manifestanti della mia città ci sono andato per la mia piccola testata locale,
ma una volta li ho capito che stavo dalla loro parte, che ormai mi ero
schierato, che stavo li tra la gente non solo per raccontare ma per presenza,
per partecipazione, oltre gli slogan, il megafono, le bandiere, oltre ogni simbolo
che una protesta si crea e segue. La protesta è buona fin che rimane tale senza
recare violenza a nessuno. Si dovrebbe avere molto più spazio questo post è uno stralcio del mio pensiero che non può stare tutto intero qui dentro.
La riflessione del giorno passa proprio di qui. Abbiamo
sentito tutti la notizia che a molti ha dato sui nervi, che ad altri ha recato
fastidio, e ad altri ancora ha fatto venire la pelle d'oca, questa azione incredibilmente
inaspettata, ha riportato a tutti come stanno davvero le cose questa azione è
stata sotto ogni punto di vista quella più coraggiosa in questa protesta che
attraversa l'Italia trasversalmente. Sto parlando ovviamente dei poliziotti che
hanno deciso di togliersi il casco a pochi passi dai manifestanti. Solo per
questa azione il gruppo di poliziotti secondo il mio punto di vista si
meriterebbe davvero una medaglia al valore. A seguito di quello che è
successo, le alte cariche, gli ufficiali, si sono sbrigati a dire che era un
azione prevista e che è stato un ordine dato per placare l'ira della folla.
Sinceramente guardando le fotografie di piazza tra i poliziotti vedo dei
ragazzi della mia età, sulla trentina, con i miei stessi problemi, vedo ragazzi
che fanno un lavoro rischioso, che vengono sballottati da una parte all'altra
dell'Italia con pochi giorni di preavviso, vedo ragazzi che vorrei avere come
amici, vedo ragazzi che sono stati addestrati, sempre che si possa fare a dare
manganellate e a difendersi dietro uno scudo dato in dotazione da mamma Italia
mettendo in pericolo la loro stessa salute. Sarò all'antica ma il mio pensiero
è soltanto uno, quando ti guardi allo specchio, e vedi te stesso con due facce,
una chiusa dietro un casco antisommossa e l'altra sotto un caschetto da
cantiere poco importa, la vera vita ti dice che è l'ora di farla finita e di
rimanere tutti dalla stessa parte. Non c'è scusante per i Black Blok, non c'è
ragione per quelle persone che cercano lo scontro ad ogni costo, non c'è
ragione che stia dalla parte dei violenti. La ragione la si deve utilizzare
bene, non soltanto per aver ragione di altri, ma per aver ragione assieme. Non
potete vederlo ma da parte mia ai poliziotti faccio un applauso e un sorriso, non
posso far di più ma il coraggio va riconosciuto. Bravi ragazzi avete dato a tutti una lezione di civiltà!
Nessun commento:
Posta un commento