giovedì 19 dicembre 2013

L'impostore e la sua cupidigia.



Diciamocelo. Tutti abbiamo un personaggio nel cuore, che esso sia un letterato uno sportivo, un pilota, un astronauta, un politico, beh, forse i politici sono quelli meno gettonati. In ogni caso noi tutti vorremmo avere la possibilità di stringere la mano della persona che ammiriamo, se poi ci fosse la possibilità di stargli vicino in un momento storico chi si tirerebbe indietro? Credo nessuno. Siamo portati per cultura a immaginarci uomini e donne italiani intenti a "imbucarsi" in luoghi dove solo pochi eletti possono accedere e a fare carte false per avere qualche minuto di notorietà. Siamo portati poi a pensare che certe cose succedano soltanto nel nostro paese. Questa è una pratica che da noi esiste, è inutile smentirsi, la cosa peggiore è che quando un uomo riesce nel suo intento scatta uno strano meccanismo che dipinge sul volto di chi si rende conto della situazione uno strano sorriso sarcastico accompagnato da un pensiero di ilarità. Questa volta però si è esagerato. Immaginate che qualcuno voglia prendervi per i fondelli e ancor peggio immaginatevi che questa persona riesca a farlo parlandovi in una lingua che non conoscete. A quel punto sorridereste ancora? Io personalmente sarei soltanto arrabbiato, e mica poco. 


Sto parlando di quel personaggio diciamo da film (commedia) che in una manciata di minuti in Sudafrica è riuscito a prendere in giro il mondo, attenzione, non soltanto quello che ha la grandissima fortuna di sentirci e parlare normalmente, ma soprattutto quello che ha dei problemi, il mondo dei sordo-muti. L'uomo si imbuca ai funerali di stato di Madiba Nelson Mandela, prende posto di fianco ad Obama, e comincia a fare gesti in una lingua che conosce soltanto lui, in una situazione del genere ci si sarebbe attesi un traduttore nella lingua Lis (il linguaggio dei segni) invece l'impostore sfrutta lo spazio per se stesso, inventa di sana pianta gesti inutili, ma la maggior parte delle persone presenti non conosce la lingua e si fa prendere per il naso. Ho scoperto che anche la lingua dei segni è associata alla lingua del paese di provenienza, ma questo sicuramente non può essere un alibi. I concetti sono due. Il primo è che gli organizzatori del paese sud africano si sono fatti trovare completamente impreparati, (o complici) il secondo è che al mondo in qualunque parte si guardi l'ego di alcune persone sovrasta ogni cosa, con disprezzo e cupidigia. Benché italianissimo, non ho sorriso alla notizia e non sorriderò se ancora se ne parlerà, semplicemente perché è una di quelle cose che non fanno ridere. Per niente.         

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