Diciamocelo. Tutti
abbiamo un personaggio nel cuore, che esso sia un letterato uno sportivo, un
pilota, un astronauta, un politico, beh, forse i politici sono quelli meno
gettonati. In ogni caso noi tutti vorremmo avere la possibilità di stringere la
mano della persona che ammiriamo, se poi ci fosse la possibilità di stargli
vicino in un momento storico chi si tirerebbe indietro? Credo nessuno. Siamo
portati per cultura a immaginarci uomini e donne italiani intenti a
"imbucarsi" in luoghi dove solo pochi eletti possono accedere e a
fare carte false per avere qualche minuto di notorietà. Siamo portati poi a
pensare che certe cose succedano soltanto nel nostro paese. Questa è una
pratica che da noi esiste, è inutile smentirsi, la cosa peggiore è che quando
un uomo riesce nel suo intento scatta uno strano meccanismo che dipinge sul
volto di chi si rende conto della situazione uno strano sorriso sarcastico
accompagnato da un pensiero di ilarità. Questa volta però si è esagerato.
Immaginate che qualcuno voglia prendervi per i fondelli e ancor peggio
immaginatevi che questa persona riesca a farlo parlandovi in una lingua che non
conoscete. A quel punto sorridereste ancora? Io personalmente sarei soltanto
arrabbiato, e mica poco.
Sto parlando di quel personaggio diciamo da film
(commedia) che in una manciata di minuti in Sudafrica è riuscito a prendere in
giro il mondo, attenzione, non soltanto quello che ha la grandissima fortuna di
sentirci e parlare normalmente, ma soprattutto quello che ha dei problemi, il
mondo dei sordo-muti. L'uomo si imbuca ai funerali di stato di Madiba Nelson
Mandela, prende posto di fianco ad Obama, e comincia a fare gesti in una lingua
che conosce soltanto lui, in una situazione del genere ci si sarebbe attesi un
traduttore nella lingua Lis (il linguaggio dei segni) invece l'impostore
sfrutta lo spazio per se stesso, inventa di sana pianta gesti inutili, ma la
maggior parte delle persone presenti non conosce la lingua e si fa prendere per
il naso. Ho scoperto che anche la lingua dei segni è associata alla lingua del
paese di provenienza, ma questo sicuramente non può essere un alibi. I concetti
sono due. Il primo è che gli organizzatori del paese sud africano si sono fatti
trovare completamente impreparati, (o complici) il secondo è che al mondo in qualunque parte
si guardi l'ego di alcune persone sovrasta ogni cosa, con disprezzo e
cupidigia. Benché italianissimo, non ho sorriso alla notizia e non sorriderò se ancora se ne parlerà,
semplicemente perché è una di quelle cose che non fanno ridere. Per niente.
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