Questo disegno mi ha colpito.
Possiamo immaginare quando i maestri affrescavano i grandi palazzi, o quando si erigevano sculture e monumenti maestosi. Quando c'erano persone così preparate che per scrivere una poesia impiegavano anche vent'anni. Siamo diventati moderni, sappiamo fare auto così belle che tutti le invidiano, o vini così buoni che vengono bevuti anche alle isole Far Hoer, sappiamo essere davvero bravi. Peccato che i migliori se ne vanno e sapranno essere i migliori altrove. Purtroppo.
martedì 30 aprile 2013
lunedì 29 aprile 2013
Diana e il bosco del colpevole.
Diana
e il bosco del colpevole.
Sotto lacrime di fronde
Sotto il salice t’attende
Lunghe dita come ombre
Guarda attento
Il tuo essere appena passato.
Sa d’estero, sa d’aperto
Sa di posseder leggero
Odore come fiore
Di giacinto.
Sorgi ancora come luna
Diffondi la notte
Con nastri di falene
Questo bosco che
T’ha amato
Fin che ha avuto rami
Lui è mezzo e consapevole
Arco incocco grida
Per il tuo colpevole.
domenica 28 aprile 2013
Dietro tutti e due c'è un papà.
Oggi abbiamo salito un'altro gradino sulla scalinata della sofferenza. Vi sono persone in tutta Italia che hanno la sofferenza che omai ha insediato radici nei loro cuori. Da questo non si può fuggire, siamo arrivati al punto che la sofferenza di un individuo deve versare il proprio dolore da dove tutto è partito, l'incapacità della nostra classe politica. E' qua che il meccanismo si inceppa, è qua che alcune volte le cose vanno in una direzione che sembra naturale, ma solo da fuori. La direzione naturale, una volta fallito il bersaglio principale è un simbolo, qualunque sia pur che ci sia, facciamo un'ipotesi. Una divisa.
Sotto la divisa con la linea rossa oggi c'è un uomo in piazza, che fa il suo mestiere, quello per cui riceve uno stipendio e quello per cui è stato addestrato, mantenere la pace pubblica, garantire sicurezza alle istituzioni, difendere la bandiera e gli italiani che ancora la amano a dispetto di quella Europea, ben consapevole dei rischi che questo comporta.
Oggi una persona, un papà, preda della povertà per problemi che (a quanto si sa) non sono stati causati da lui, decide che almeno una delle azioni sopra menzionate verrà infranta, da lui stesso. Ci prova; si avvicina, gli piacerebbe fare una cosa terribile, ma molti italiani tifano perchè venga fatta, è li in piazza e capisce di non arrivare all'obbiettivo e allora spara al simbolo più vicino col cuore che subisce la stretta delle radici della cattiveria esplode sette colpi di pistola, e centra ben due simboli, uno più giovane che se la cava e un'altro meno giovane che speriamo se la cavi.
dentro il simbolo c'è una persona. Sì c'è un papà. Non sembrerebbe ma è così, ha perso la moglie da poco e la figlia ventitreenne viene raggiunta da una telefonata che le deve dire che il papà è rimasto ferito. Gravemente.
Io credo che la prima impressione della povera ragazza sia stata quella di avere un vuoto nel cuore e vorrei essere li e in qualche modo riempirlo, o addirittura di non avere più un cuore, ma di avere al posto un contenitore colmo di lacrime che si stanno versando senza sosta. Il fatto di essere così giovane darà una mano alla figlia del simbolo, ma di sicuro in questo caso il tempo non farà passare tutte le sofferenze.
Ora scaturisce il pensiero della consapevolezza.
Il carabiniere era consapevole del proprio rischio. L'attentatore era consapevole dell'assassino tentato. L'affermazione è che la ragazza non era consapevole del rischio corso dal padre, e la domanda è. Le persone al giuramento di stamattina, sono consapevoli di cosa sta succedendo e di cosa li circonda? Ma soprattutto Sono consapevoli di aver portato le radici della sofferenza nei cuori di tutti? Cattivi e buoni?
Sotto la divisa con la linea rossa oggi c'è un uomo in piazza, che fa il suo mestiere, quello per cui riceve uno stipendio e quello per cui è stato addestrato, mantenere la pace pubblica, garantire sicurezza alle istituzioni, difendere la bandiera e gli italiani che ancora la amano a dispetto di quella Europea, ben consapevole dei rischi che questo comporta.
Oggi una persona, un papà, preda della povertà per problemi che (a quanto si sa) non sono stati causati da lui, decide che almeno una delle azioni sopra menzionate verrà infranta, da lui stesso. Ci prova; si avvicina, gli piacerebbe fare una cosa terribile, ma molti italiani tifano perchè venga fatta, è li in piazza e capisce di non arrivare all'obbiettivo e allora spara al simbolo più vicino col cuore che subisce la stretta delle radici della cattiveria esplode sette colpi di pistola, e centra ben due simboli, uno più giovane che se la cava e un'altro meno giovane che speriamo se la cavi.
dentro il simbolo c'è una persona. Sì c'è un papà. Non sembrerebbe ma è così, ha perso la moglie da poco e la figlia ventitreenne viene raggiunta da una telefonata che le deve dire che il papà è rimasto ferito. Gravemente.
Io credo che la prima impressione della povera ragazza sia stata quella di avere un vuoto nel cuore e vorrei essere li e in qualche modo riempirlo, o addirittura di non avere più un cuore, ma di avere al posto un contenitore colmo di lacrime che si stanno versando senza sosta. Il fatto di essere così giovane darà una mano alla figlia del simbolo, ma di sicuro in questo caso il tempo non farà passare tutte le sofferenze.
Ora scaturisce il pensiero della consapevolezza.
Il carabiniere era consapevole del proprio rischio. L'attentatore era consapevole dell'assassino tentato. L'affermazione è che la ragazza non era consapevole del rischio corso dal padre, e la domanda è. Le persone al giuramento di stamattina, sono consapevoli di cosa sta succedendo e di cosa li circonda? Ma soprattutto Sono consapevoli di aver portato le radici della sofferenza nei cuori di tutti? Cattivi e buoni?
sabato 27 aprile 2013
Il conflitto di disinteresse
Si sta formando un nuovo governo, che se
tutto va bene verrà guidato da una persona che sembra davvero poter essere
abbastanza capace da poter guidarci per una via che sappiamo essere impervia,
ma è inutile girarci intorno, serve uno sherpa altrimenti finiremo prima o poi
in un altro crepaccio.
Nella speranza che qualcosa incolli la
destra con la sinistra, almeno per un po’ mi fermo a pensare.
Una delle frasi che la fanno da padrone
da qualche tempo è “il conflitto di
interesse.”
Sappiamo tutti che questa è una piaga in
questo paese, dove ci troviamo sempre più spesso persone che guidano più e più
tra associazioni ministeri industrie e imprese che si intrecciano tra loro
formando la corda della corruzione.
La cosa che davvero si dovrebbe fare, è
una di quelle cose che passano sempre inosservate io la chiamerei “legge sul conflitto di disinteresse”.
Ogni giorno la cronaca ci riporta cose
nefaste che non succedono dove i pavimenti sono coperti di moquette, e i muri
sono stupendamente affrescati, succedono per strada, o nei negozi rapinati, o
nei suicidi dei piccoli imprenditori. E’ di pochi giorni fa la notizia di un
camionista che per difendere il suo camion che era la sua vita, che era il suo
lavoro, (articolo1 della costituzione), e che dava da mangiare alla sua
famiglia sia stato travolto dagli stessi maledetti che glielo hanno rubato.
Bene, o meglio, male, nessuno dei grandi
elettori, nessuno del ministero della giustizia nessuno del ministero degli
interni, insomma, nessuno ha osato dire mezza parola o peggio ancora muovere
mezza falange, su un fatto che dovrebbe far insorgere tutta la popolazione
contro atti del genere e che in America avrebbe fatto scattare una caccia
all’uomo colossale. Come al solito nessuno muove un dito o spreca qualche
minuto per parlare di cose concrete, ma la cosa peggiore, secondo il mio punto
di vista e che nessuno delle persone che dovrebbero occuparsene (perché è il loro lavoro, e per questo ricevono fiorenti
stipendi che un camionista non vedrà mai nella sua intera esistenza) muove un
dito insomma per le persone che lavorano con le mani è l’inettitudine delle
persone al potere che fa scandalo.
Una delle soluzioni dovrebbe essere il
conflitto di disinteresse, dove chi dovrebbe occuparsi di cose tangibili o no
ma sacrosante come la giustizia, o la sanità, si prenda le proprie vere responsabilità
da strada, e se non lo fa, una sola parola dovrebbe bastare. Licenziato e
magari da lì in poi anche esodato.
Il camionista coraggioso non più
giovanissimo (alcuni suoi coetanei al governo ricevono vitalizzi stellari)
lotta tra la vita e la morte al CTO di Torino, dove gli è stata amputata una
gamba e rischia di perdere l’altra. Non si può certo premiare ogni coraggioso
con cariche istituzionali ma nel mio cuore spero che si salvi e che venga messo
faccia a faccia con un senatore a caso e che si trovi una soluzione per il
resto della sua vita, un’idea? Fate scambio di pensione, l’invalidità del
camionista per il vitalizio del parlamentare, dovrebbe bastare. Grazie.
venerdì 26 aprile 2013
Il poeta possidente
Il
poeta possidente.
Il poeta ha l’umiltà di saper imparare
E l’arroganza di poterti incontrare
Il poeta ha la presunzione d’apprendere
Ogni momento c’egli stesso vive
Il poeta ha dentro il marciume
e lo sa illustrare.
Il poeta possiede il giardino fatuo
del tuo infelice sognare.
Messaggio informativo per i buoni e per i grami.
Non lo so se posso essere già definito un poeta. Io personalemente penso di si. Le poesie che trovate sul blog se non specificato sono tutte di mio pugno. Alcune mie poesie sono state pubblicate e altre lo saranno. Non verrò copiato come un grande autore ma per chi ci prova, sappia che quelle già apparse su piccole antologie, sono frutto del mio unico ingegno e "protette". Spero che vi piacciano. Alcune hanno davvero avuto moltissime visualizzazioni. Grazie.
giovedì 25 aprile 2013
Direttore. Lasci perdere
Questo a volte mi sembra davvero uno strano mondo. Ormai non ci si stupisce più di nulla, ma provo a portarvi a fondo. Ho letto qualche giorno fa un intervento di un direttore di banca su un giornale che offriva la soluzione a tutti i nostri problemi, passando tramite la riduzione delle tasse, dell'iva della tares ecc. recuperando il denaro perduto dai tagli che verrebbero imposti agli stipendi di deputati e senatori. Il discorso filava era ben costruito e soprattutto era corredato da numeri che noi comuni mortali non possiamo comprendere ma che sicuramente portavano chi leggeva a fidarsi del discorso.
Ci sarebbero migliaia di spiegazioni da corredare a quello appena accennato, si potrebbe partire dal problema principale. La nostra classe politica che cola euro appena si avvicina al caldo della crisi come se fosse una costata da cuocere in una afosa serata di agosto. E proprio per questo si tiene il più lontano possibile dai guai del fuoco che stà facendo friggere tutti noi poveracci.
Si potrebbe poi aggiungere che i tagli uscirebbero dalla porta e poi rientrerebbero subito dalla finestra, e ci si ritroverebbe di nuovo punto e a capo, insomma se ci penso non trovo soluzione. Io.
Ma io sono uno del popolino che non capisce le cose tecnice e difficili del nostro tempo ad esempio cos'è il Taeg? Uno dei tassi con i quali le banche ti tengono in pugno. "Ormai il contratto lo ha firmato", qui in calce, non vede? E i differenziali con i bund? Dovrebbero chiamarsi spread una delle parole peggiori mai inventate, e ce ne sono davvero davvero tante. Uscendo dalla rabbia c'è però una luce rossa che segnala che qualcosa non va. Signori miei burocrati banchieri bancari e banchisti, se non erro vi sono state riversate somme inconcepibili nelle tasche, per finanziare la piccola, la micro, e la media impresa. Non vi sentite in colpa per avere ricevuto e poi non aver mai dato? Moltissimi imprenditori (di se stessi) si sono tolti la vita per colpa del vostro operato, e adesso venite a farci la lezione di come si deve risollevare il paese. Ricordo che uno dei vostri un certo Mario Caronte ci ha traghettati qui dove siamo, e le anime in pena in giro per la penisola non sono le vostre ma quelle delle persone per bene quindi Direttore per piacere. lasci perdere.
Ci sarebbero migliaia di spiegazioni da corredare a quello appena accennato, si potrebbe partire dal problema principale. La nostra classe politica che cola euro appena si avvicina al caldo della crisi come se fosse una costata da cuocere in una afosa serata di agosto. E proprio per questo si tiene il più lontano possibile dai guai del fuoco che stà facendo friggere tutti noi poveracci.
Si potrebbe poi aggiungere che i tagli uscirebbero dalla porta e poi rientrerebbero subito dalla finestra, e ci si ritroverebbe di nuovo punto e a capo, insomma se ci penso non trovo soluzione. Io.
Ma io sono uno del popolino che non capisce le cose tecnice e difficili del nostro tempo ad esempio cos'è il Taeg? Uno dei tassi con i quali le banche ti tengono in pugno. "Ormai il contratto lo ha firmato", qui in calce, non vede? E i differenziali con i bund? Dovrebbero chiamarsi spread una delle parole peggiori mai inventate, e ce ne sono davvero davvero tante. Uscendo dalla rabbia c'è però una luce rossa che segnala che qualcosa non va. Signori miei burocrati banchieri bancari e banchisti, se non erro vi sono state riversate somme inconcepibili nelle tasche, per finanziare la piccola, la micro, e la media impresa. Non vi sentite in colpa per avere ricevuto e poi non aver mai dato? Moltissimi imprenditori (di se stessi) si sono tolti la vita per colpa del vostro operato, e adesso venite a farci la lezione di come si deve risollevare il paese. Ricordo che uno dei vostri un certo Mario Caronte ci ha traghettati qui dove siamo, e le anime in pena in giro per la penisola non sono le vostre ma quelle delle persone per bene quindi Direttore per piacere. lasci perdere.
Di Mercurio Volo e Voce.
Oggi ci sarebbero ancora mille cattiverie e pensieri da dire sulla gestione del nostro paese. Ma oggi è uno di quei giorni dove secondo me è meglio stare zitti e pensare a quelle persone che ci hanno liberato da una situazione così grave da nn aver eguali e pensare che se toccasse a noi faremmo lo stesso anche se siamo diventati così individualisti . Quindi di seguito trovate un'altra mia poesia che non centra con la libertà ma col volar tra i versi si. A presto.
Di
Mercurio Volo e Voce.
Tu che hai di ceramica parola
Ornata a verbi
E consonanti colorate
Plana o essere
d’essenza sandalo
in me le tue grandi
platane foglie crescono
d’esterno luce catturano
sciogli pioggia ostinata
di maggio e del lucido
bisbiglio
fai frusciare il tuo sapere
dentro il vuoto d’ignoranza
emotiva, persuasa, retorica
sfuggente d’origine olimpa
d’ostensa potenza
chiara e aleggiante al cielo.
mercoledì 24 aprile 2013
Conio di ristampa.
Di cotone e filigrana
Di nome ho fatto Lira
Io che son valsa dieci
o cinquanta,
o cinquecento mila
su di me hanno fatto
di loro mostra
velieri aratri
api e il dio Vulcano
Mi avete svenduta
Come merce al mercato.
Sciupata.
Mi avete stretto in pugno
Come oro colato
Elegante barocca
A volte un po’ sciocca
Ma rimpianta
Arresa speranza
Pretesa da tutti
Di tutti un ricordo
Le ere ho solcato
Soltanto il nipote.
Magari.
Mi guarderà ammirato.
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