Dunque è un po fumosa questa situazione.Cerchiamo di dipanarla. Cè un Segretario che ha cercato di fare fuori un Cavaliere. Questa situazione con l'andare del tempo è diventata una ossessione, a tutti i costi pur di liberarsene, il segretario decide che sacrificherà il proprio popolo pur di farcela. Ma alla resa dei conti uno a uno il Cavaliere ha affrontato tanti segretari. Anche quest'ultimo.
Un giorno è arrivato un Jiullare, famoso e a volte simpatico. Lui dice le cose vere, come stanno, e ha fatto breccia nel popolo. Dopo qualche tempo Il simpatico comico mette sotto a suon di realtà il Cavaliere e il Segretario, li mette alle corde cerca di matterli fuori dai giochi. Nel frattempo il popolo si trova quasi alla fame. Passa ancora un po di tempo e il segretario viene scaricato dai suoi da le dimissioni e con lui altri, come una signora non troppo avvenente sulla ribalta da vent'anni. Sbuca un ricordo... E' un ricordo avvolto nel fumo nessuno lo scorge bene ma forse si capisce. E' un uomo, sembra giovane, porta sul suo scudo un giglio su fondo viola, il ricordo è sempre più presente e alla fine tutti si rendono conto che sarebbe (forse) stato lui a tirare il carretto per anni forte della sua virgulta età, eppure è stato messo alla porta dal segretario con la frase di rito." Aspetta il tuo turno. Ragazzo."Il Segretario viene tradito dalle persone che si rendono conto che se il verduriere sotto casa chiuderà i bettenti anche lui, e a tutti (compresi loro) toccherà la zappa. Allora il segretario ha una fulminazione. Se non puoi vincere l'avversario, alleati.
A questo punto entra in campo un Re un certo Giorgio I, uno magari anche giusto ma che ha da tempo posato la spada per armarsi di bastone. Da passeggio.
Il Re adesso dovrà vedersela con un'altro poco più giovane, il Giudice, voluto da tutti pur di cambiare aria. Questo Giudice è scelto dal Jiullare e pur di non far vedere la loro incapacità il Cavaliere e il Segretario si alleano pur di liberarsi ancora una volta della verità, quella urlata dal Jullare roba inutile per loro. Altri più attenti alla vita comune, che portano grandi corna sui loro elmi, stanno attenti a non fare arrabbiare il Cavaliere, mentre altri che hanno un Condottiero con vistoso orecchino fa l'occhiolino al Jullare ma non si sbilanciano per non far arrabbiare il Segretario.
La mera verità dell'uomo comune? Si è cominciati un viaggio tempestoso nel mare della crisi, che dura da cinque anni in questi cinque anni molte, troppe persone si sono tolte la vita, altri se la toglieranno, altri andranno a dormire sotto i ponti e altri ancora andranno a cibarsi alla mensa Caritas. E nè al Segretario, nè al Cavaliere, nè al Re, importerà nulla. Forse solo il Jullare quando toccherà a lui si renderà conto che per sentirsi bene in mezzo alla propria gente, non è urlare da un palco, ma è giocare a carte con gli amici senza rischiare un'attentato, allora forse si che cambierà qualcosa! Alè
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