lunedì 1 aprile 2013

Non chiedere al saggio di sbrigarsi



Vengono chiamati i saggi. Sono dieci e hanno il compito di lavare il volto dell'Italia. Almeno così ci si aspetterebbe un commento su un giornale a tiratura nazionale.
No. Se davvero queste persone sono sagge, non devono lavare il volto alla signora Italia, perchè stà combattendo, devono cercare di proteggerla come un gruppo di guardie che usano il cervello invece che i muscoli o il denaro. La devono proteggere da chi le alza la gonna e nasconde la mano, dai burocrati, che l'hanno presa in giro come fosse una bambina, da chi la vuole, anche se in buona fede, limpida. Ma rigorosamente in steaming. Infine, devono farle da scudo dai mezzivincenti, che non hanno saputo puntare sul condottiero giusto. 
Insomma, se davvero siete saggi, prima di scegliere cosa fare quale direzione prendere o su quale cittadino, cavaliere, professore o compagno, dobbiate contare, chiudete il pugno e li seduti appoggiatelo sul ginocchio e sulla mente e; ascoltate. 
Ascoltate soltanto la parola di uno di quelli che alla signora Italia vuole bene e come lui altri, e altri ancora, se davvero siete saggi non andate di fretta alzate lo scudo del pensiero e difendetela. Noi capiremo.

Il pensiero di un piccolo saggio italiano.
La saggezza non dovrebbe contemplare ciò che il denaro ha lentamente divorato, piuttosto quello che il silenzio del semplice non può comprare.

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