Ti amo.
Sembra una frase corta composta da due parole che contiene un significato enorme, quello che ha permesso al genere umano di evolversi, di mantenere coesi i componenti delle famiglie e di averci fatto uscire dall'animalesca scimmia che siamo stati per secoli, e contemporaneamente la stessa scimmia si è permessa di diventare una persona con una coscienza e una capacità incredibile, trattenere la rabbia.
La riflessione nasce dall'incredulità. Come può un uomo deturpare per sempre una donna con dell'acido, e come può un'altro tenere chiusa in casa una persona, il più delle volte una moglie, o una fidanzata, come si può arrivare ad essere così maligni, malvagi e malati?
Ma soprattutto come può un bambino di sedici anni prendere a coltellate la morosa più o meno coetanea e senza alcuna pietà, ma con freddezza e lucidità armarsi di benzina e dargli fuoco per finire il "lavoro"?
Queste sono domande che non hanno risposta. E non hanno risposta perchè se si cerca una spiegazione razionale si trova anche il modo per "scagionare" o quanto meno comprendere una cosa di questo tipo, che non deve essere compresa. Il metodo scientifico a volte si infila in vicoli che non devono essere illuminati, che devono rimanere oscuri e dove bisogna buttare gli autori dei gesti succitati e lasciarli li, possibilmente nella propria inedia. Come si fece ormai un sacco di tempo fa in una certa torre, con un certo "Conte Ugolino" che il buon Dante cita, nel suo inferno, e che da bene l'idea di cosa dovrebbe essere una vera pena, cioè quello che la parola stessa definisce come pena, ossia da far penare. Se nella vita ci si trova da pervertiti, a violenti, a padroni, il fine non cambia si tratta di assassini, perchè oltre alla perdita fisica della persona, per alcune vi è la morte dentro, quella che uccide un pensiero libero e se si rimane senza pensieri da canto mio si è come morti. Il problema è la mentalità che in alcuni rimane radicata. E' inutile andare in forze, cinquemila e più ai funerali di una povera ragazzina di sedicianni uccisa, piuttosto ci vorrebbero uno, dieci o cinquemila dei partecipanti ai funerali. Magari organizzati, per poter difendere le povere donne che capitano in queste situazioni, prima, che accadano perchè purtroppo, nella crisi ci si dovrà difendere da se prima o poi.
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